DISSESTO-IDROGEOLOGICO
DISSESTO-IDROGEOLOGICO
DISSESTO-IDROGEOLOGICO
DISSESTO-IDROGEOLOGICO: Il 4 e 5 Giugno 2002, precipitazioni di forte intensità colpirono il Piemonte nei settori nordorientali, con piogge intense che, nella giornata di mercoledì 5 giugno, cumularono, in sole 24 ore, circa 300 mm di pioggia (300 litri/mq) ad Oropa. Numerose frane si attivarono sul crinale del Colle della Colma, una delle quali asportò 100 m di strada.
OBIETTIVI DELL’INTERVENTO CON I PRATI ARMATI®:
- DISSESTO-IDROGEOLOGICO: CONTROLLO DELL’EROSIONE E RINATURALIZZAZIONE del terreno costituito principalmente da sabbie grossolane miste su cui posano massi di varie dimensioni (anche ciclopici).
- DISSESTO-IDROGEOLOGICO: CONTROLLO DELL’EROSIONE E RINATURALIZZAZIONE al piede dei massi ciclopici per impedirne il rotolamento a valle.
- DISSESTO-IDROGEOLOGICO: Regimentazione delle acque meteoriche mediante realizzazione di semplici canalette inerbite con i PRATI ARMATI® che:
- consentono di evitare costose lavorazioni con massi cementati o altre opere tradizionali per la regimentazione delle acque;
- sono strutture non rigide che si adattano agli assestamenti del terreno senza riportare danni;
- riducono la velocità di scorrimento dell’acqua grazie al fitto e robusto apparato epigeo dei PRATI ARMATI®;
- Rinaturalizzazione del versante in frana.
CRITICITA’ DELL’INTERVENTO:
- Pendenza elevata, anche di 70°-80°, che determina una forte erosione del terreno;
- Piogge particolarmenti abbondanti, fino ad accumuli annuali di oltre 3000-4000 mm su metro quadrato all’anno;
- Sterilità del suolo causata dalla frana che ha asportato lo strato fertile superficiale.;Altitudine elevata (il cantiere si estende da circa 1.300 a1.600 m s.l.m.) che comporta:
- temperature medie basse;
- spessori di neve accumulati al suolo fino ad alcuni metri all’anno;
- aridità fisiologica dovuta alla presenza di acqua allo stato di ghiaccio e quindi non disponibile per le piante;
- breve durata del periodo vegetativo che limita lo sviluppo delle piante.
- Precipitazioni intense che determinano una forte erosione del suolo.
DISSESTO-IDROGEOLOGICO – RISULTATI RAGGIUNTI. Si sono raggiunti tutti i risultati attesi, in particolare:
- CONTROLLO DELL’EROSIONE E RINATURALIZZAZIONE del terreno costituito principalmente da sabbie grossolane miste su cui posano massi di varie dimensioni (anche massi ciclopici).
- Blocco dell’erosione CONTROLLO DELL’EROSIONE E RINATURALIZZAZIONE al piede dei massi ciclopici per impedirne il rotolamento a valle.
- Regimentazione delle acque meteoriche mediante realizzazione di semplici canalette inerbite con i PRATI ARMATI® che hanno consentito di evitare costose lavorazioni con massi cementati o altre opere tradizionali per la regimentazione delle acque. Le canalette inerbite con le piante a radicazione profonda hanno consentito alle opere di regimentazione delle acque di adattarsi agli assestamenti del terreno senza riportare danni e di ridurre la velocità di scorrimento dell’acqua.
- CONTROLLO DELL’EROSIONE E RINATURALIZZAZIONE del versante in frana con regressione programmata dei PRATI ARMATI e rivegetazione con specie arbustive ed arboree quali betulle, maggiociondoli, aceri, larici, pini, etc, così come richiesto dalla autorità locali.
L’erosione è diventato un problema geotecnico rilevante;
L’erosione asporta il terreno fertile;
L’erosione intasa le opere di regimentazione delle acque;
L’erosione scopre la sommità ed il piede di opere civili quali pali e micropali;
L’erosione provoca l’interrimento di fiumi e corsi d’acqua;
L’erosione provoca l’interrimento di laghi, dighe, bacini artificiali;
L’erosione non consente il reinserimento paesaggistico delle zone erose;
L’erosione avviene soprattutto su litotipi sterili e inquinati;
L’erosione viene quantificata tramite l’equazione Universale di Perdita di Suolo (USLE)
Combattere l’erosione è tanto più difficile quanto più il litotipo è sterile e inquinato;
L’erosione non è solo quella idrica ma anche quella eolica;
L’erosione eolica provoca lo spargimento di polveri, anche inquinate, a grandi distanze;
L’erosione eolica di zone inquinate compromette l’intero ecosistema;
L’erosione idrica provoca indirettamente infiltrazione di acqua nei versanti con conseguenze sulla stabilità degli stessi;
LEGAMBIENTE: “Il problema della fragilità del nostro territorio e dell’esposizione al rischio di frane e alluvioni riguarda molte aree della Penisola. In ben 6.633comuni italiani sono presenti aree a rischio idrogeologico che comportano ogni anno un bilancio economico pesantissimo, intollerabile quando è pagato con la vita.
E’ evidente l’assoluta necessità di maggiori investimenti in termini di prevenzione, attraverso cui affermare una nuova cultura dell’impiego del suolo che metta al primo posto la sicurezza della collettività e ponga fine da un lato a usi speculativi e abusivi del territorio, dall’altro al suo completo abbandono.
In un contesto in cui sono sempre più evidenti gli effetti dei cambiamenti climatici in atto, che comportano fenomeni meteorologici estremi caratterizzati da piogge intense concentrate in periodi di tempo sempre più brevi, la gestione irrazionale del territorio porta a conseguenze disastrose.”
ISPRAMBIENTE: ”
Un’alluvione è l’allagamento temporaneo di aree che abitualmente non sono coperte d’acqua. L’inondazione di tali aree può essere provocata da fiumi, torrenti, canali, laghi e, per le zone costiere, dal mare. La Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni (Direttiva Alluvioni o Floods Directive – FD), ha lo scopo di istituire un quadro di riferimento per la valutazione e la gestione dei rischi di alluvioni. E’ stata attuata in Italia con il D.Lgs. 49/2010.
Mosaicatura della pericolosità idraulica
L’ISPRA nel 2015 ha realizzato la mosaicatura delle aree a pericolosità idraulica perimetrate dalle Autorità di Bacino, Regioni e Province Autonome ai sensi del D. Lgs. 49/2010. La mosaicatura è stata effettuata per i tre scenari di pericolosità: elevata P3 con tempo di ritorno fra 20 e 50 anni (alluvioni frequenti), media P2 con tempo di ritorno fra 100 e 200 anni (alluvioni poco frequenti) e bassa P1 (scarsa probabilità di alluvioni o scenari di eventi estremi).
Le aree a pericolosità idraulica elevata in Italia sono pari a 12.218 km2 (4% del territorio nazionale), le aree a pericolosità media ammontano a 24.411 km2 (8,1%), quelle a pericolosità bassa (scenario massimo atteso) a 32.150 km2 (10,6%) (Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio. Rapporto 2015. ISPRA, Rapporti 233/2015) ”
il dissesto idrogeologico è l’insieme dei processi morfologici che hanno un’azione fortemente distruttiva in termini di degradazione del suolo e quindi indirettamente nei confronti dei manufatti.
Dissesto idrogeologico – Wikipedia
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Matteo Carriero. 10 marzo 2015. Cos’è il dissesto idrogeologico spesso citato in caso di alluvioni, frane e altri disastri? Ecco in breve la definizione di dissesto idrogeologico e il significato di questa espressione, nonché le cause principali e perché è così importante intervenire a tutela del territorio. In tanti si chiedono cos’
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Il dissesto idrogeologico. Gli eventi naturali che si registrano senza soluzione di continuità sulla superficie terrestre, come le frane, le alluvioni, ma anche i terremoti, gli tsunami ecc., sono l’espressione finale delle complesse attività endogene ed esogene che caratterizzano il nostro pianeta. Sono proprio queste attività, del