PIANTE C3-C4: I PRATI ARMATI® E IL PROTOCOLLO DI KYOTO
I PRATI ARMATI® sottraggono ingenti quantità di anidride carbonica dall’atmosfera
Le piante erbacee a radicazione profonda sono piante a fotosintesi C4, ad alta efficienza fotosintetica, in grado di sottrarre fino al 400% in più di CO2 dall’atmosfera rispetto alle piante più comuni.
I PRATI ARMATI® IMPIEGANO PIANTE ERBACEE PERENNI CON ELEVATE PRESTAZIONI:
I PRATI ARMATI® HANNO UNA TRIPLICE ATTITUDINE:
Cosa sono i PRATI ARMATI®
Sono sementi di piante erbacee perenni a radicazione profonda adatte a tutti i litotipi e a tutti i climi, utilizzate per il contrasto dell’erosione, la rinaturalizzazione, la conservazione del suolo, la protezione di opere infrastrutturali e il ripristino di zone inquinate.
Alcune caratteristiche delle essenze erbacee
- sono perenni;
- sono rustiche;
- sono pioniere;
- sono foraggere;
- non sono OGM;
- non sono infestanti;
- resistono a sommersioni prolungate;
- ricacciano facilmente dopo incendio;
- hanno rapido accrescimento anche in condizioni pedoclimatiche proibitive;
- possiedono un apparato radicale con:
- − elevata velocità di accrescimento;
- − profondità e densità elevata;
- − radici sottili ed omogenee;
- − elevata resistenza media a trazione (fino a 205 MPa).
Dove si usano
- su rilevati e scarpate stradali, autostradali, ferroviarie;
- per sponde di laghi, fiumi, torrenti, canali;
- su scarpate a mare;
- in cave, miniere, discariche, siti inquinati.
PIANTE C3-C4:
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Piante C3 – Wikipedia
it.wikipedia.org/wiki/Piante_C3
PIANTE C3-C4: Le piante a C3 sono generalmente piante che hanno il loro habitat nei climi temperati.… Il processo, a differenza delle piante a ciclo C4, avviene all’interno di…
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Piante C4 – Wikipedia
it.wikipedia.org/wiki/Piante_C4
PIANTE C3-C4: Si definiscono piante C4 alcune specie di piante dei climi caldi ma con … Nelle piante C3 l’enzima Rubisco fissa la CO2 nel 3-fosfatoglicerato: in questo …
PIANTE C3-C4:
PIANTE C3-C4: Il metabolismo C3 è quello più diffuso nel mondo vegetale e che segue la via del ciclo di Calvin per produrre zuccheri dalla CO2 atmosferica (fase oscura della fotosintesi). Si chiama così in quanto il primo prodotto è un composto con 3 atomi di carbonio (gliceraldeide 3-fosfato).
PIANTE C3-C4: Le ultime due sono strategie che alcune piante, soprattutto della famiglia delle Crassulaceae (da cui il nome, Crassulean Acid Metabolism, CAM), e altre piante che vivono in luoghi aridi e soleggiati (C4) hanno adottato per contrastare il problema della fotorespirazione che si ha con il classico metabolismo C3 (ciclo di Calvin). Infatti nelle regioni aride e si hanno condizioni di forte luminosità, alte temperature e scarsa H2O. In queste condizioni gli stomi sono spesso chiusi durante il giorno, e quindi entra poca CO2, tutte condizioni che sfavoriscono la fotosintesi e favoriscono la fotorespirazione nelle C3 (in quanto l’enzima chiave Rubisco ha la stessa affinità sia per la CO2 che per l’O2)..
PIANTE C3-C4: Nelle CAM in pratica si ha una separazione temporale fra un metabolismo di tipo C4 (Hatch-Slack) e quello C3. La notte, quando fa meno caldo, gli stomi si aprono e la CO2 può entrare. Questa viene fissata formando acido ossalico (C4), subito ridotto ad acido malico e immagazzinato nel vacuolo. Durante il giorno, a stomi chiusi per evitare eccessive perdite di acqua, l’acido malico esce dal vacuolo, viene decarbossilato e la CO2 così ottenuta entra, nella stessa cellula, nel ciclo di Calvin (C3).
PIANTE C3-C4: Nelle piante C4 gli stessi fenomeni non avvengono in tempi diversi, ma in luoghi diversi. Infatti la CO2 segue un meccanismo Hatch-Slack in cellule particolari, che circondano i fasci vascolari, e dette cellule della guaina del fascio. Da qui la CO2 derivante dalla decarbossilazione di cui sopra viene traslocata nelle cellule che fanno metabolismo C3 e quindi non ci sono problemi di fotorespirazione,
PIANTE C3-C4: Quindi nelle piante CAM c’è una separazione temporale fra il ciclo C4 e quello C3 che però, a differenza delle piante C4, avvengono nella stessa cellula. Nelle C4 la separazione è invece di tipo spaziale.
PIANTE C3-C4: Il metabolismo Hatch-Slack non presenta fotorespirazione perché il suo enzima chiave (a differenza del Rubisco), cioè la PEP-carbossilasi, non ha affinità per l’ossigeno ma solo per la CO2
Protocollo di Kyoto
Il protocollo di Kyoto è un trattato internazionale in materia ambientale riguardante il surriscaldamento globale, redatto l’11 dicembre 1997 nella città giapponese diKyoto da più di 180 Paesi in occasione della Conferenza delle Parti “COP3” della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Il trattato è entrato in vigore il 16 febbraio 2005, dopo la ratifica da parte della Russia. A maggio 2013 gli Stati che hanno aderito e ratificato il protocollo sono 192.
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Il 16 febbraio 2007 si è celebrato l’anniversario del secondo anno di adesione al protocollo di Kyoto, e lo stesso anno ricorre il decennale dalla sua stesura. Con l’accordo di Doha, l’estensione del protocollo è stata prolungata dal 2012 al 2020, con ulteriori obiettivi di taglio delle emissioni serra.
1992 Durante la conferenza dell’ONU sull’ambiente e lo sviluppo che si è tenuta a Rio de Janeiro (Summit della Terra) viene stilata la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC).
1995 I partecipanti all’UNFCCC si incontrano a Berlino per definire i principali obiettivi riguardo alle emissioni.
1997 A dicembre gli aderenti definiscono il protocollo di Kyoto a Kyoto, in Giappone, dove si accordano in linea generale sugli obiettivi di emissioni.
2002 Russia e Canada ratificarono il Protocollo di Kyoto all’UNFCCC ed il trattato entra in vigore il 16 febbraio 2005.
2011 Il Canada è la prima nazione ad uscire dal Protocollo.[6]
2012 Il 31 dicembre 2012 è scaduto il primo periodo di impegno previsto dal protocollo.
Il trattato prevede l’obbligo di operare una riduzione delle emissioni di elementi di inquinamento (biossido di carbonio ed altri cinque gas serra, ovvero metano, ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi edesafluoruro di zolfo) in una misura non inferiore all’8,65% rispetto alle emissioni registrate nel 1985 – considerato come anno base – nel periodo 2008-2012.
I PRATI ARMATI® HANNO UNA TRIPLICE ATTITUDINE:
1.bloccano l’erosione;
2.sottraggono notevoli quantità di CO2 dall’atmosfera, contribuendo così al Protocollo di Kyoto;
3.sono ottime piante foraggere e da biomassa.