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Controllo Erosione
La tecnologia PRATI ARMATI® è una innovativa tecnologia verde, che impiega esclusivamente sementi di particolari piante erbacee perenni che sono dotate di particolari caratteristiche fisiologiche e di un apparato radicale profondo e resistente. Tale tecnologia serve per il controllo erosione su versanti, scarpate stradali, autostradali e ferroviarie, sponde di fiumi e torrenti e per il recupero e la rinaturalizzazione di zone degradate quali cave, miniere e discariche.
L’aspetto più interessante dell’impiego di queste piante per il controllo erosione è che, grazie alla loro rusticità e capacità di adattamento, è possibile utilizzarle da sole per il controllo erosione, senza terreno vegetale di riporto, né materiali o manufatti plastici, etc.
L’impianto erbaceo per il controllo erosione che ne deriva è naturale, rustico e perenne, non necessita quindi di né di continui rifacimenti né di costante manutenzione.
Cosa sono i PRATI ARMATI®
Sono sementi di piante erbacee perenni a radicazione profonda adatte a tutti i litotipi e a tutti i climi, utilizzate per controllo erosione, la rinaturalizzazione, la conservazione del suolo, la protezione di opere infrastrutturali e il ripristino di zone inquinate.
Dove si usano i PRATI ARMATI®
- per il controllo erosione su rilevati e scarpate stradali, autostradali, ferroviarie;
- per il controllo erosione su sponde di laghi, fiumi, torrenti, canali;
- per il controllo erosione su scarpate a mare;
- per il controllo erosione in cave, miniere, discariche, siti inquinati.
La tecnica di impianto per il controllo erosione
La tecnica di impianto dei PRATI ARMATI® per il controllo erosione varia a seconda dei cantieri. L’intervento per il controllo erosione si realizza mediante semina a spaglio (manuale) o meccanizzata o idraulica a seconda delle caratteristiche del cantiere. Il metodo di semina non influisce sulla riuscita dell’intervento per il controllo erosione . La semina idraulica (anche detta idrosemina) consiste nel distribuire una miscela di acqua, concimi, collanti naturali e sementi di PRATI ARMATI® sulla superficie da trattare, utilizzando macchine idroseminatrici con cisterne da 1.000 a 10.000 litri, montate su mezzi gommati o cingolati. In zone molto estese (superiori ai 20.000 m2) e non accessibili in altro modo, è possibile utilizzare gli elicotteri, con particolari diffusori
Cosa include il trattamento con i PRATI ARMATI®
Il trattamento con i PRATI ARMATI® per il controllo erosione include l’intervento di semina (o idrosemina) e concimazione, con garanzia di inerbimento almeno pari all’80% della superficie inerbibile (esclusi affioramenti rocciosi, muri, superfici asfaltate etc…) e garanzia di contrasto erosione.
Sono anche inclusi gli interventi di risemina e concimazione in garanzia per n.3 anni. Il prezzo finale di vendita include tutti i materiali (semi, concimi naturali etc.), tutte le maestranze ed i mezzi necessari per effettuare le lavorazioni.
Il miscuglio utilizzato per la semina/idrosemina per il controllo erosione
Non esiste un miscuglio di sementi standard, ma viene di volta in volta messo a punto in base alle caratteristiche vegetazionali, climatiche e pedologiche dell’area da trattare per il controllo erosione . Il miscuglio utilizzato include le sementi tecniche di PRATI ARMATI® , i concimi naturali, i collanti per idrosemina derivati da scarti vegetali ed eventualmente gli ammendanti. La tipologia dei materiali, le quantità e le proporzioni vengono definite di volta in volta in base alle caratteristiche vegetazionali, climatiche e pedologiche del cantiere.
Le sementi utilizzate per il controllo erosione:
- sono semi di piante erbacee perenni, soprattutto autoctone, reperibili in natura;
- sono semi di piante appartenenti soprattutto alle famiglie botaniche delle graminacee e delle leguminose;
- vengono selezionate di volta in volta in base alle caratteristiche vegetazionali e pedoclimatiche del sito da trattare;
- su richiesta del Committente, possono essere integrate con semi di fiori, arbusti e alberi locali per favorire la rinaturalizzazione.
Alcune caratteristiche delle essenze erbacee per il controllo erosione
- sono PERENNI; sono quindi adatte e senza alcuna cotroindicazione per il controllo erosione in qualunque ambiente anche se soggetto a stretto vincolo ambientale (parchi, zone UNESCO, etc)
- sono RUSTICHE; sono quindi adatte e senza alcuna cotroindicazione per il controllo erosione in qualunque ambiente anche se soggetto a stretto vincolo ambientale (parchi, zone UNESCO, etc)
- sono PIONIERE; sono quindi adatte e senza alcuna cotroindicazione per il controllo erosione in qualunque ambiente anche se soggetto a stretto vincolo ambientale (parchi, zone UNESCO, etc)
- sono FORAGGERE; sono quindi adatte e senza alcuna cotroindicazione per il controllo erosione in qualunque ambiente anche se soggetto a stretto vincolo ambientale (parchi, zone UNESCO, etc)
- NON SONO OGM; sono quindi adatte e senza alcuna cotroindicazione per il controllo erosione in qualunque ambiente anche se soggetto a stretto vincolo ambientale (parchi, zone UNESCO, etc)
- non sono INFESTANTI; sono quindi adatte e senza alcuna cotroindicazione per il controllo erosione in qualunque ambiente anche se soggetto a stretto vincolo ambientale (parchi, zone UNESCO, etc)
- resistono a sommersioni prolungate; sono quindi adatte e senza alcuna cotroindicazione per il controllo erosione in qualunque ambiente anche se soggetto a stretto vincolo ambientale (parchi, zone UNESCO, etc)
- ricacciano facilmente dopo incendio; sono quindi adatte e senza alcuna cotroindicazione per il controllo erosione in qualunque ambiente anche se soggetto a stretto vincolo ambientale (parchi, zone UNESCO, etc)
- hanno rapido accrescimento anche in condizioni pedoclimatiche proibitive; sono quindi adatte e senza alcuna cotroindicazione per il controllo erosione in qualunque ambiente anche se soggetto a stretto vincolo ambientale (parchi, zone UNESCO, etc)
- possiedono un apparato radicale con:
- elevata velocità di accrescimento;
- profondità e densità elevata;
- radici sottili ed omogenee;
- elevata resistenza media a trazione (fino a 205 MPa).
Cosa fanno i PRATI ARMATI® per il controllo erosione
- contrastano l’erosione e la desertificazione riuscendo ad inerbire anche i litotipi più sterili (argille compatte, rocce fratturate, terreni inquinati da idrocarburi, additivati a calce etc.) senza alcun apporto di terreno vegetale di riporto né utilizzo di altri materiali e manufatti sintetici e non (georeti, geocelle, biostuoie, mulch, matrici di fibre di legno legate, etc).
- se suddetti materiali e manufatti plastici sono già presenti sul sito, li mascherano con evidenti vantaggi paesaggistici e ne migliorano inoltre la funzionalità e la durata;
- mitigano l’impatto ambientale di opere civili;
- migliorano prestazioni, funzionalità e durabilità delle opere tradizionali e ne diminuiscono la manutenzione;
- accelerano la rinaturalizzazione;
- sottraggono elevate quantità di CO2 dall’atmosfera contribuendo ai crediti stabiliti dal Protocollo di Kyoto;
- incrementano la resistenza al taglio del terreno e il fattore di sicurezza;
- proteggono e impermeabilizzano i versanti in caso di precipitazioni intense;
- proteggono il terreno da fessurazioni e crepacciamenti dovuti a fenomeni di ritiro, grazie alla capacità di ombreggiamento, mantenimento dell’umidità e riduzione di sbalzi termici;
- diminuiscono la saturazione dei terreni;
- trasformano un terreno fragile in un sistema plastico “terreno-radici”.
Cosa non fanno i PRATI ARMATI®
- NON consolidano i pendii instabili dal punto di vista geotecnico (cioè quelli con fattore di sicurezza Fs<1) che devono devo essere prima consolidati (il fattore di sicurezza dovrà essere Fs>1) con opere di ingegneria civile e naturalistica (pali, terre rinforzate, gabbioni, muri in cemento armato, etc.) e poi trattati con i PRATI ARMATI® per contrastare l’erosione e favorire la rinaturalizzazione.
Le aree su cui sarà realizzato l’intervento per il controllo erosione con i PRATI ARMATI® dovranno pertanto:
-
- essere stabili dal punto di vista geotecnico (Fs>1) e quindi se necessario dovranno essere stabilizzate con tradizionali opere civili;
- avere pendenza massima di 60° e quindi se necessario dovranno essere riprofilate;
- avere una superficie con finitura grossolana;
- avere opportune opere di regimentazione e captazione delle acque superficiali e profonde.
In quali condizioni pedoclimatiche resistono
- temperature comprese tra -40°C e +60°C;
- in climi da aridi a molto piovosi;
- su suoli con pH compreso tra 4 e 10;
- su ogni litotipo, anche il più sterile: argille, limi, ghiaie, sabbie, flysch, rilevati additivati con calce, rilevati stradali e ferroviari in materiale arido, etc.;
- in suoli inquinati da metalli pesanti e idrocarburi;
- in suoli ad elevata salinità.
- si seminano in tempi molto brevi (anche vari ettari al giorno);
- non necessitano di:
terreno vegetale di riporto per favorire l’attecchimento (vegetano infatti anche su terreni sterili);
materiali sintetici aggiuntivi come georeti, geostuoie, geocelle, biostuoie;
- non presentano rischi di installazione;
- tutti i materiali sono innocui e naturali, i macchinari semplici e sicuri;
- non necessitano di manutenzione come interventi di irrigazione, concimazione, sfalcio;
- impediscono l’intasamento di sistemazioni idrauliche superficiali (es. fossi di guardia e canalette), evitandone la manutenzione;
- migliorano la loro efficienza antierosiva nel tempo;
- non richiedono finitura dei versanti che possono essere lasciati scabri e grossolani;
- l’energia spesa per contrastare l’erosione e favorire la rinaturalizzazione su 1 ettaro di versante o rilevato, utilizzando solo i PRATI ARMATI® , è circa 100 volte inferiore a tutte le altre tecniche tradizionali;
- sottraggono dall’atmosfera fino a 5 volte più CO2 rispetto alle piante erbacee utilizzate nelle idrosemine tradizionali
Non sono infestanti
Vengono definite infestanti quelle specie che si propagano in modo incontrollato e non hanno alcuna utilità.
La non infestività dei PRATI ARMATI® è dimostrata su tutti gli interventi realizzati per il controllo erosione.
Non necessitano di manutenzione
Una volta andato a regime, l’impianto di PRATI ARMATI® per il controllo erosione non ha bisogno di alcuna manutenzione, neppure di sfalci, annullando in tal modo i costi di gestione.
Non necessita di irrigazione, in quanto le specie vegetali utilizzate per il controllo erosione sono molto resistenti alla siccità e all’aridità.
Non necessita di concimazione, grazie al particolare miscuglio utilizzato per il controllo erosione, comprendente anche sementi di specie erbacee azotofissatrici a radicazione profonda.
Non necessita di sfalci: anche disseccata la coltre vegetale protegge il versante dalle precipitazioni, come un tetto di una capanna.
Tollerano i terreni salini, vegetano anche in riva al mare e resistono a sommersioni prolungate
Le piante erbacee a radicazione profonda sono in grado di resistere a sommersione anche per periodi prolungati.
Questa caratteristica le rende particolarmente adatte alla realizzazione di impianti per il controllo erosione e di protezione spondale di fiumi e torrenti, per il rivestimento vegetale di canali irrigui etc.
Ricacciano dopo gli incendi
Le piante erbacee a radicazione profonda per il controllo erosione sono in grado di ricacciare dopo il passaggio del fuoco. Dopo un incendio non è quindi necessario intervenire con una nuova semina, con notevole risparmio economico. Alcune delle specie utilizzate, inoltre, sono verdi in estate, contrastando così lo sviluppo e la propagazione degli incendi.
Sottraggono ingenti quantità di anidride carbonica dall’atmosfera
Le piante erbacee a radicazione profonda utilizzate per il controllo erosione sono piante a fotosintesi C4, ad alta efficienza foto sintetica, in grado di sottrarre fino al 400% in più di CO2 dall’atmosfera rispetto alle piante più comuni.
Vantaggi rispetto alle altre piante per il controllo erosione
- A pari età, i PRATI ARMATI® hanno un apparato radicale molto più profondo, fascicolato e resistente di una comune pianta erbacea.
- Le specie erbacee come i PRATI ARMATI®, a differenza degli alberi, non sovraccaricano il terreno con il loro peso e non innescano fenomeni di instabilità (il cosiddetto “effetto vela”) dovuti all’azione dei venti.
- I PRATI ARMATI® hanno radici profonde, sottili, omogenee e resistenti che non creano rigonfiamenti nel terreno, come accade invece per alcune specie arboree ed arbustive.
Sviluppo della copertura vegetale per il controllo erosione
La copertura vegetale dei PRATI ARMATI® si presenta inizialmente a macchia di leopardo, per chiudersi man mano che l’impianto va a regime, generalmente dopo 12-24 mesi.
Questo tipo di sviluppo non è una peculiarità dei PRATI ARMATI® ma è tipico di tutte le coperture vegetali, anche in contesto urbano.
Alternanza nelle stagioni
L’aspetto delle piante erbacee a radicazione profonda per il controllo erosione varia con l’alternarsi delle stagioni, uniformandosi alla vegetazione circostante.
Le piante utilizzate sono tutte perenni e seguono il ciclo naturale: ingialliscono nei periodi sfavorevoli e rivegetano quando le condizioni tornano favorevoli. Anche se la parte epigea ingiallisce e secca, le piante non muoiono, ma entrano in stasi vegetativa. La stasi vegetativa si ha generalmente nel periodo estivo per le specie microterme, mentre per le macroterme si verifica durante l’inverno.
Rinaturalizzazione
I PRATI ARMATI® possono favorire il processo di rinaturalizzazione. Si comportano infatti da organismi pionieri vegetando su terreni sterili e bloccandone l’erosione: migliorano quindi le condizioni del terreno, rendendolo adatto alla colonizzazione di specie vegetali più esigenti come quelle arbustive ed arboree.
In base alle esigenze del committente è possibile:
- mantenere nel tempo l’impianto di sole piante erbacee a radicazione profonda PRATI ARMATI®;
- accelerare il naturale processo di rinaturalizzazione seminando insieme alle sementi PRATI ARMATI® anche sementi di specie fiorifere, arbustive ed arboree della flora locale: ad esempio lentisco, ginestra, mirto, cisto, etc. in ambito mediterraneo; larici, abeti, pini, noccioli, etc. in zone alpine. Tale soluzione integrata (semina di sementi PRATI ARMATI® e di sementi di arbustive ed arboree della flora locale consente di ottenere un impianto antierosivo e di rinaturalizzazione):
- evita le lunghe e costose operazioni di trapianto di essenze arboree ed arbustive che spesso vengono effettuate nell’ambito di interventi tradizionali di blocco erosione
- evita il tipico aspetto “geometrico” poco naturale degli impianti arborei e/o arbustivi realizzati mediante trapianto di piantine in file parallele
- evita i continui rifacimenti dovuti alle forti morie (fallanze) conseguenti al trapianto
- riduce drasticamente i tempi di lavorazione
- riduce drasticamente i costi energetici di impianto
- riduce drasticamente i rischi di cantiere
- rende possibile l’esecuzione dell’impianto in ogni periodo dell’anno consentendo un’ottimale programmazione e cantierizzazione
- annulla ogni manutenzione
- fornisce una garanzia di 10 anni, che nessuna altra tecnologia verde propone
- corrisponde al processo naturale di rinaturalizzazione
- evita geometrie di trapianto che non sono tipiche della natura
- lascia al pedoclima locale la scelta della miglior selezione delle specie.
Confronto con le tecniche tradizionali per il controllo erosione
Su una superficie di un ettaro un tipico intervento per il controllo erosione con tecniche tradizionali (georete tridimensionale, 10 centimetri di terreno vegetale, idrosemine di vario tipo con o senza mulch) prevede il trasporto e l’utilizzo di 1300 tonnellate di materiali e molte settimane di lavorazione; un intervento antierosivo con piante erbacee perenni a radicazione profonda prevede l’utilizzo di 12 tonnellate di materiali (semi, colle e concimi) e un solo giorno di lavorazione.
Le tecniche per il controllo erosione tradizionali prevedono l’impiego di manufatti sintetici (geocelle, georeti etc.), biostuoie, oltre che di terreno vegetale di riporto destinato a fornire un substrato fertile per l’attecchimento della vegetazione. Un tipico impianto per il controllo erosione è ad esempio quello così realizzato: viene stesa sulla scarpata soggetta ad erosione una georete in materiale plastico e viene fissata con dei picchetti metallici infissi nel terreno. Sulla georete viene poi steso uno strato di spessore variabile di terreno vegetale destinato a fornire un substrato fertile per l’attecchimento della vegetazione (a volte la georete viene stesa sopra lo strato di terreno vegetale anziché sopra). Viene successivamente realizzata una semina di piante erbacee tradizionali (loietto etc.) e spesso anche un trapianto di essenze arbustive ed arboree per favorire
Soprattutto la posa in opera di terreno vegetale comporta lunghe e costose fasi di lavorazione ed un consumo energetico molto elevato.
Con le soluzioni tradizionali i costi sono molto elevati, i risultati scadenti, i tempi di lavorazione lunghi e i rischi rilevanti. Le fasi di lavorazione sono molteplici: prelievo di terreno vegetale da siti anche molto distanti, trasporto fino al cantiere, deposito e stesura del materiale sui rilevati, posa di geostuoia o simili sul terreno vegetale ed infine idrosemina di qualsiasi tipo, semplice o potenziata.
Il terreno vegetale di riporto spesso non è autoctono e può contenere semi, rizomi, infestanti, parassiti, microorganismi anche dannosi e infestanti che in un ambiente diverso da quello originario possono diventare molto virulenti. Inoltre è spesso connotato da parametri geomeccanici scadenti e l’intero impianto antierosivo così realizzato risulta instabile, collassa e scivola a valle durante intense precipitazioni. Sono così necessari continui interventi manutentivi, complessi e onerosi.
Utilizzando solo piante erbacee a radicazione profonda si riducono drasticamente i costi dell’intervento per il controllo erosione, il volume totale dei materiali impiegati, energia, tempi e rischi di lavorazione.
Ad esempio per trattare 10.000 mq (1 ettaro) di terreno con una classica soluzione tradizionale (es. georete plastica + 10 cm di terreno vegetale + idrosemina con sementi tradizionali) occorrono:
- 10 cm di terreno vegetale (corrispondenti circa 1.300 tonnellate)
- 12.000 mq di geostuoia in polipropilene (24 tonnellate inclusi gli sfridi ed i picchetti per il fissaggio),
- Circa 10 tonnellate di materiali per idrosemina tradizionale (acqua, semi, collanti, concimi etc.)
per un totale di oltre 1300 tonnellate di materiali e manufatti (servirebbero circa 70 camion per il trasporto) e varie settimane di lavoro. Spesso è inoltre necessario realizzare anche un impianto di irrigazione e il trapianto di piantine forestali che rendono l’operazione ancora più costosa, lunga, complessa.
Per trattare 10.000 mq di terreno con le piante erbacee a radicazione profonda occorrono invece soltanto circa 12 tonnellate di materiali (acqua, semi, collanti naturali, concimi) e solo 1 giornata di lavoro.
I materiali plastici utilizzati nelle tecniche tradizionali per il controllo erosione sono inquinanti e non sono biodegradabili: infatti con il tempo si deteriorano sotto l’azione degli agenti atmosferici originando frammenti polimerici che si mescolano al terreno, possono finire in falda o essere ingeriti dalla fauna selvatica o dal bestiame al pascolo. L’utilizzo di sole piante erbacee a radicazione profonda per controllare l’erosione (tipo la tecnologia PRATI ARMATI® ®) rende invece completamente naturali ed ecocompatibili gli interventi di controllo erosione, che oltretutto si integrano perfettamente con l’ambiente circostante.
Inoltre, la temperatura al suolo a causa del colore nero delle geostuoie puo’ raggiungere 80°C causando ustioni alle piante.
Vantaggi nei servizi di ispezione
Le georeti, le biostuoie e simili, stese su un pendio soggetto a erosione, mascherano eventuali cavità presenti sul terreno, rendendo così quasi impossibile rilevare la presenza di eventuali cedimenti strutturali in atto sul pendio che, se non sistemati, possono evolvere dando luogo a fenomeni franosi o a colate di fango e detriti: ciò riveste particolare importanza per i Servizi di Ispezione e Controllo della rete stradale e autostradale.
Le georeti e bisotuoie mascherano tali problemi e non consentono ai servizi di ispezione e manutenzione di rilevare tempestivamente eventuali cedimenti in atto al di sotto delle georeti.
La realizzazione di un intervento per il controllo erosione con piante erbacee perenni a radicazione profonda non comporta invece problemi di questo tipo perché la coltre erbacea segue perfettamente l’andamento del terreno senza mascherare eventuali cedimenti, che quindi sono perfettamente e immediatamente visibili anche ai Servizi di Ispezione e Controllo.
A cosa si abbinano
La tecnologia dei PRATI ARMATI® per il controllo erosione può essere abbinata a tutte le opere di ingegneria naturalistica e civile utilizzate per la stabilizzazione dei versanti (es. gabbioni, palificate, terre rinforzate, reti paramassi, etc.) per migliorarne l’impatto ambientale e le prestazioni.
Le opere per la stabilizzazione dei versanti entrano in funzione appena realizzate, ma iniziano a degradarsi dal momento stesso in cui vengono installate perdendo nel tempo la loro funzionalità.
Le piante erbacee a radicazione profonda invece necessitano di più tempo per esplicare la loro azione per il controllo erosione e di rinaturalizzazione, ma incrementano progressivamente la loro efficacia nel tempo.
L’abbinamento tra le due tipologie di opere, garantisce:
- risultati immediati;
- mantenimento dell’efficacia nel tempo;
- sinergia di risultati.
Protezione delle reti paramassi metalliche a contatto
Le reti paramassi a contatto servono a bloccare la caduta di trovanti ma a nulla servono contro l’erosione dei materiali più fini il cui continuo asporto, da parte della pioggia, del vento, della neve e del gelo-disgelo, scalza al piede i trovanti di maggiori dimensioni che si distaccano e cadono a valle facendo spanciare la rete che perde così la sua funzionalità.
Le reti spanciate vanno quindi periodicamente svuotate dal materiale accumulato e poi ricollocate, con costi e rischi di manutenzione elevati. A volte si rovinano in modo irrimediabile e vanno sostituite.
I PRATI ARMATI® seminati sopra le reti metalliche, bloccano l’erosione dei materiali più fini, creando, con le radici fitte e sottili e la fitta coltre epigea, una sorta di “guarnizione” naturale che evita l’erosione e lo spanciamento della rete dovuta a sbalzi giornalieri e stagionali, e di conseguenza il distacco dei trovanti più grossi ed ogni tipo di manutenzione successiva. L’attecchimento è garantito su superfici rocciose di qualsiasi natura, purché alterate e/o fratturate, tali da consentire lo sviluppo e l’approfondimento radicale. Le radici sottili ed omogenee evitano rigonfiamenti nei litotipi sottostanti, evitano l’appesantimento del versante ed il classico effetto cuneo tipico di vegetazione arbustiva ed arborea. La fitta coltre epigea, oltre che mascherare visivamente le reti, diminuisce l’infiltrazione dell’acqua, creando un’azione di protezione sui versanti, soprattutto se a rischio, durante l’evento meteorico critico.
Protezione delle opere di captazione e regimentazione delle acque
L’erosione provoca l’intasamento delle opere di captazione e regimentazione delle acque: fossi di guardia, canalette, pozzetti di raccolta, e così via. Le opere di captazione intasate, scalzate o sifonate diventano inefficienti e favoriscono l’infiltrazione di acqua nei versanti, causa di instabilità e cedimenti anche profondi. E’ quindi necessaria una continua manutenzione per ripristinare le canalette danneggiate o per svuotarle dall’ intasamento da fango e detriti, con elevati costi, tempi e rischi.
I PRATI ARMATI® sono piante erbacee a radicazione profonda che bloccano l’erosione su tutto il versante impedendo che il materiale eroso intasi canalette, fossi di guardia e pozzetti, mantenendoli puliti ed efficienti e annullando i costi di manutenzione.
Realizzazione di opere di captazione e regimentazione delle acque inerbite con piante erbacee perenni a radicazione profonda
Con i PRATI ARMATI® è possibile realizzare delle semplici canalette per la regimentazione delle acque meteoriche. Queste presentano diversi vantaggi:
- consentono di evitare costose lavorazioni con massi cementati, embrici o altre opere tradizionali per la regimentazione delle acque;
- sono strutture non rigide che si adattano agli assestamenti del terreno senza riportare danni, come invece accade per le strutture realizzate con massi cementati o altre opere tradizionali;
- riducono la velocità di scorrimento dell’acqua grazie al fitto e robusto apparato epigeo dei PRATI ARMATI® ®. Questo impedisce anche l’intasamento di pozzetti di scolo in cui confluiscono le canalette.
Protezione e rinverdimento di terre rinforzate
Le strutture in terra rinforzata sono opere in grado di contenere le spinte dei versanti. I PRATI ARMATI® ®, con le loro radici sottili, penetrano al loro interno in profondità, senza comprometterne la funzionalità. Grazie alla lunghezza dell’apparato radicale riescono a captare in profondità l’acqua, sopravvivendo anche in condizioni di grande aridità. La coltre vegetale protegge le terre rinforzate e ne maschera la struttura, che si inserisce così perfettamente nel paesaggio circostante.
Abbinamento con opere di protezione spondale
I PRATI ARMATI® possono essere utilizzati per la protezione spondale di fiumi, laghi, torrenti e canali irrigui e per la realizzazione di semplici fossi di guardia e canalette di scolo, sia da soli, sia in abbinamento ad altre opere di protezione, migliorandone le prestazioni e garantendo risultati rapidi e duraturi nel tempo.
Abbinamento con gabbioni
I gabbioni hanno lo scopo di contenere le spinte e bloccare il piede della scarpata. I PRATI ARMATI® bloccano l’erosione ed evitano che i gabbioni si intasino di terreno eroso. Pietra, ferro e PRATI ARMATI® sono un perfetto e duraturo abbinamento.
Abbinamento con palizzate
I PRATI ARMATI® possono essere utilizzati per migliorare le prestazioni delle palizzate e per realizzare una rapida rinaturalizzazione delle superfici trattate.
Rinaturalizzazione di cave e miniere
I PRATI ARMATI® possono essere efficacemente utilizzati per il recupero ambientale di cave e miniere in quanto:
- garantiscono in tempi brevi la copertura e la protezione dei versanti dall’erosione idrica ed eolica;
- vegetano anche su suoli poveri e inquinati da metalli pesanti idrocarburi, etc.;
- favoriscono il successivo insediamento di piante arbustive ed arboree locali.
Rinaturalizzazione e messa in sicurezza di discariche a pendio
Le discariche a pendio sono realizzate a ridosso di pendii, in cave dismesse, in calanchi o impluvi. Presentano elevate pendenze e rifiuti affioranti spesso mescolati a terreno.
Per la messa in sicurezza di emergenza di questo tipo di discariche, le coperture comunemente adottate (soluzione minerale con argilla o con membrane impermeabili) non sono convenienti: gli interventi richiedono tempi lunghi, sono costosi, pericolosi, complessi, se non addirittura impossibili, soprattutto in condizioni di forte pendenza.
I PRATI ARMATI® non sostituiscono gli interventi di bonifica, ma possono fornire una soluzione rapida ed economica per la messa in sicurezza d’emergenza di queste discariche. Tali interventi (cfr. D.M. 471/99) rientrano oltretutto nella categoria delle tecniche “in situ”, senza cioè movimentazione o rimozione del suolo inquinato e dei rifiuti.
La Tecnologia dei PRATI ARMATI® garantisce infatti lo sviluppo rapido e diffuso di un possente apparato radicale e di una fitta coltre vegetale che:
- limita l’infiltrazione delle acque meteoriche con forte riduzione di percolato, principale fattore di inquinamento in questo tipo di discariche;
- riduce l’erosione idrica e quindi la perdita di suolo per ruscellamento;
- riduce il trascinamento a valle dei rifiuti affioranti, che vengono inglobati nella copertura vegetale;
- riduce l’erosione eolica che genera nubi di polveri inquinanti e la rimozione ed il trasporto di materiale leggero (pellicole di materiale plastico, carta, fogli di alluminio etc.);
- isola i rifiuti dall’ambiente esterno;
- conferisce un aspetto verde e naturale alla discarica, migliorando l’impatto visivo.
I PRATI ARMATI® per l’inerbimento di rilevati stradali e ferroviari
A seguito dell’esperienza maturata e grazie ai risultati ottenuti applicando la tecnologia dei PRATI ARMATI® su qualunque litotipo, è stato messo a punto dalla nostra società un “nuovo prodotto dedicato”, sempre con finalità prestazionali, specifico per la protezione delle scarpate in rilevato (PRATI ARMATI® PER RILEVATI) che comporta notevoli vantaggi sotto il profilo economico, tecnico ed ambientale rispetto alle soluzioni tradizionali.
Data l’impossibilità di inerbire con un’idrosemina tradizionale il materiale arido dei rilevati, è consuetudine concludere la sistemazione delle scarpate in rilevato con un riporto di spessore variabile di terreno vegetale destinato a fornire un substrato fertile per l’attecchimento delle piante.
La posa in opera di terreno vegetale comporta lunghe e costose fasi di lavorazione: prelievo di terreno vegetale da siti anche molto distanti, trasporto fino al cantiere, deposito e stesura del materiale sui rilevati.
Purtroppo, il terreno vegetale è connotato spesso da parametri geomeccanici molto scadenti e difficilmente presenta condizioni di stabilità in grado di assicurare una base sicura per la crescita della coltre vegetale destinata a rinverdire e proteggere dall’erosione.
Oltretutto appare evidente l’impossibilità di posare in opera il terreno vegetale a regola d’arte sui rilevati in quanto la superficie inclinata non si presta ad essere rullata ed inumidita a dovere, e viene quindi semplicemente compressa con il dorso della benna di escavatori meccanici, se l’altezza delle scarpate non è eccessiva per le dimensioni e la tipologia dei mezzi meccanici a disposizione.
Il risultato finale è un contrasto evidente tra la superficie arida sottostante ben compattata ed uno strato di spessore variabile di terreno vegetale instabile e non adeguatamente compattato, con una intermedia superficie di scivolamento potenziale che si attiva in occasione di eventi pluviometeorici prolungati.
Questi eventi infatti tendono ad incrementare il peso di volume del terreno vegetale, a diminuirne la coesione e a favorire la lubrificazione della superficie di contatto fra i due livelli, innescando, in tempi molto brevi, fenomeni erosivi.
Contestualmente si verificano casi di scollamento e dissesto superficiale diffuso, mettendo a rischio non solo il processo di controllo erosione e di rinverdimento, ma anche la funzionalità delle opere di regimentazione idraulica delle acque meteoriche (ad esempio gli scarichi con embrici) che solitamente vengono posate sopra i rilevati.
In alternativa al pacchetto di soluzioni tradizionali per il blocco erosione (es. terreno vegetale + georete plastica (o biostuoia) + idrosemina con sementi tradizionali, mulch, matrici di fibre di legno legate, etc.) è possibile utilizzare un nuovo prodotto, di rapida e semplice applicazione: i PRATI ARMATI® PER RILEVATI.
Il miscuglio è stato messo a punto dopo oltre 15 anni di prove e ricerche ed è specifico per il trattamento di rilevati stradali e ferroviari. Esso viene applicato direttamente sul materiale arido tal quale del corpo del rilevato, senza alcun apporto di terreno vegetale né utilizzo di altri materiali quali georeti, geocelle, biostuoie, mulch, matrici di fibre legate, etc.
E’ quindi possibile ottenere ottimi risultati di controllo erosione e rinaturalizzazione in un’unica fase di lavorazione.
Consente di assicurarsi, soltanto con un semplice intervento di idrosemina: una protezione antierosiva duratura; una riduzione dell’infiltrazione delle acque meteoriche; una completa rinaturalizzazione del rilevato; un’azione di “rincalzo” a sostegno delle opere di regimentazione (scarichi in embrici in cls, finsider, ecc.). In caso di incendio o di lunghi periodi di siccità, l’investimento non va perduto: i PRATI ARMATI® PER RILEVATI possiedono una buona capacità di ricaccio a seguito di incendi e sono in grado di resistere a periodi siccitosi estremi.
CONTROLLO EROSIONE: Le piante erbacee perenni a radicazione profonda
Le piante erbacee utilizzate sono perenni (non devono quindi essere riseminate ogni anno), sono soprattutto autoctone, e appartengono fondamentalmente alle famiglie botaniche delle graminacee e delle leguminose.
Possiedono un apparato radicale particolarmente sviluppato che le contraddistingue da tutte le altre comuni piante erbacee utilizzate nelle tradizionali idrosemine.
A pari età, i PRATI ARMATI® hanno un apparato radicale molto più profondo, fascicolato e resistente di una comune pianta erbacea, caratterizzato da:
- elevata velocità di accrescimento;
- profondità e densità elevata;
- radici sottili ed omogenee;
- elevata resistenza media a trazione (fino a 205 MPa), certificata da Università.
Le piante erbacee perenni a radicazione profonda possiedono radici profonde, sottili, omogenee e resistenti che non creano rigonfiamenti nel terreno che possono innescare distacchi e cedimenti, come accade invece per alcune specie arboree ed arbustive.
CONTROLLO EROSIONE: Rinforzo del terreno con l’apparato radicale
Il Fattore di Sicurezza (Fs) è un valore adimensionale definito come il rapporto tra forze/momenti/sforzi resistenti (Fa) e destabilizzanti (Fb).
Nel caso di terreno armato con radici è quindi il rapporto tra tutto ciò che concorre a sostenere il pendio (coesione, attrito, resistenza delle radici, componente della forza peso normale alla superficie di scivolamento) e tutto ciò che invece concorre a creare instabilità (saturazione, componente della forza peso tangenziale alla superficie di scivolamento).
Maggiore è Fs, più il terreno risulta stabile. Ricordiamo che i PRATI ARMATI® possono essere utilizzati per bloccare l’erosione solo su pendii stabili con Fs>1.
Su un pendio stabile da un punto di vista geotecnico (Fattore di Sicurezza Fs>1) un apparato radicale fitto e resistente trasferisce al terreno la propria resistenza a trazione: aumenta così la resistenza al taglio che si traduce in un incremento della stabilità globale e quindi anche del Fattore di Sicurezza (Fs).
Le radici dei PRATI ARMATI® ®, sottili e omogenee, lavorano proprio a trazione, sfruttando così al meglio la loro resistenza meccanica.
CONTROLLO EROSIONE: Prove di trazione e modello matematico
Per valutare la resistenza a trazione delle radici delle varie specie PRATI ARMATI® sono state condotte prove di trazione presso l’Istituto di Idraulica Agraria dell’Università degli Studi di Milano avvalendosi di un’apposita apparecchiatura che ha registrato i dati di forza (poi rapportata ai diametri delle radici) e relativo allungamento.
La resistenza unitaria a trazione aumenta al diminuire del diametro delle radici.
Si sono misurati valori di resistenza a trazione delle radici di PRATI ARMATI® particolarmente elevati con valori medi fino a oltre 205 MPa con picchi di 468 MPa, pari a quella di un acciaio di media qualità.
Le prove condotte su piante comuni (salici, betulle, aceri, etc.) forniscono valori medi circa 3 volte inferiori.
CONTROLLO EROSIONE: Plasticità del sistema terreno-radici
L’intreccio delle radici lungo il versante crea un effetto di concatenamento che contribuisce ad incrementare la stabilità superficiale del pendio. Per questo motivo una corretta progettazione deve prevedere l’impiego dei PRATI ARMATI® non solo sul pendio, ma anche sulle berme.
Il sistema terreno-radici di PRATI ARMATI® è in grado di deformarsi plasticamente a seguito di sollecitazioni meccaniche. La deformazione plastica assorbe le sollecitazioni senza dar luogo a rotture fragili del terreno.
CONTROLLO EROSIONE: I PRATI ARMATI® riducono la forza erosiva della pioggia battente
La vegetazione dissipa gran parte dell’energia cinetica delle gocce di pioggia, per cui l’urto sul terreno e la conseguente forza erosiva della pioggia battente, risultano assai attenuati.
CONTROLLO EROSIONE: Impermeabilizzazione dei versanti
In caso di precipitazioni intense, l’effetto impermeabilizzante della vegetazione erbacea è molto diverso a seconda della inclinazione del pendio:
- se il versante è pendente, una frazione rilevante ruscella al di sopra delle foglie allettate, anche quando la vegetazione è disseccata, così come accade sul tetto di una capanna in paglia. Un impianto erbaceo fitto, su un versante in forte pendenza, isola quindi molto bene il versante in caso di forti e prolungate precipitazioni;
- se il versante è poco pendente (o addirittura in piano), la vegetazione erbacea diminuisce solo l’energia cinetica delle gocce, ma gran parte dell’acqua raggiunge, prima o poi, il suolo.
CONTROLLO EROSIONE: Rallentamento della velocità di ruscellamento sul terreno
La presenza di vegetazione erbacea, se dotata di particolari caratteristiche della parte epigea quali elasticità, resilienza (bassa fragilità), elevata densità, si comporta come un filtro vegetale, riducendo la velocità di ruscellamento dell’acqua al suolo.
La velocità di scorrimento dell’acqua e la conseguente capacità di trasporto su un terreno coperto di vegetazione sono molto inferiori rispetto a quelle che si hanno su suolo nudo o coperto da specie vegetali sia arboree, sia arbustive, sia erbacee che non posseggano le caratteristiche sopra descritte.
CONTROLLO EROSIONE: Riduzione della saturazione idrica dei terreni
In alcuni terreni (es. terreni coesivi) un eccesso di acqua provoca un aumento della pressione interstiziale con conseguente diminuzione della resistenza al taglio e quindi della stabilità del pendio.
Le piante assorbono, attraverso il loro apparato radicale, l’acqua dal terreno disperdendola nell’atmosfera in forma di vapore attraverso la superficie della pianta (fenomeno della traspirazione) contribuendo così ad aumentarne la resistenza al taglio e quindi la stabilità del pendio.
La presenza di vegetazione determina una riduzione della saturazione dei terreni e della pressione interstiziale sia per effetto del sigillamento del versante, sia per trasferimento di acqua – tramite l’apparato radicale – dal suolo all’atmosfera.
La suzione di acqua dal suolo operata dalle piante determina un aumento della resistenza al taglio del terreno e quindi una maggiore stabilità globale del versante.
Solo a titolo di esempio, una pianta adulta di mais traspira fino a 7 l/m2/gg.
La traspirazione di un prato tradizionale di graminacee alto 12 cm, con radici profonde alcune decine di centimetri è circa 5 l/m2 al giorno nei periodi estivi in Pianura Padana (equivalenti a 50 tonnellate di acqua al giorno per ettaro).
La traspirazione dei PRATI ARMATI® non solo è maggiore di quanto sopra indicato, ma sottrae acqua lungo un maggior profilo verticale e in modo più distribuito e capillare. Questo fenomeno risulta particolarmente importante nei materiali quali le argille in cui il coefficiente di conducibilità idrica è molto basso, da 10-7 a circa 10-9 cm/s.
Oltretutto ciò consente alla pianta di sopravvivere anche in condizioni di perdurante siccità.
Le maggiori prestazioni dei PRATI ARMATI® sono, in questo caso, anche dovute a:
La traspirazione dei PRATI ARMATI® non solo è maggiore di quanto sopra indicato, ma sottrae acqua lungo un maggior profilo verticale e in modo più distribuito e capillare. Questo fenomeno risulta particolarmente importante nei materiali quali le argille in cui il coefficiente di conducibilità idrica è molto basso, da 10-7 a circa 10-9 cm/s.
Oltretutto ciò consente alla pianta di sopravvivere anche in condizioni di perdurante siccità.
Le maggiori prestazioni dei PRATI ARMATI® sono, in questo caso, anche dovute a:
- un apparato fogliare molto più sviluppato (fino a 50-150 cm d’altezza) e quindi maggiore superficie traspirante;
- una maggiore profondità, quantità e densità delle radici: anche alcuni metri di profondità contro i 30-40 cm di un prato tradizionale;
- una fisiologia particolarmente efficiente, tipica delle piante a fotosintesi C4: elevata efficienza fotosintetica e capacità di sopravvivenza anche in condizioni di forte aridità.
CONTROLLO EROSIONE: Protezione da fessurazione e crepacciamento
Su versanti in pendenza le forze e i momenti destabilizzanti rendono le deformazioni sempre più consistenti e irreversibili.
Il terreno si fessura, si apre in profondità e tende – per effetto delle forze destabilizzanti – a scivolare a valle, originando fenomeni macroscopici quali le frane.
La presenza di una coltre vegetale limita le escursioni termiche a livello del suolo che causano fessurazioni, fratture e crepe legate a fenomeni di ritiro tipici di sedimi argillosi.
CONTROLLO EROSIONE: Riduzione erosione e del rotolamento litico
Le piante intrappolano il sedimento con radici, fusti e foglie, riducendo la perdita di suolo per erosione. Un impianto di PRATI ARMATI® realizzato sulle scarpa te a monte di canalette di scolo, cunette e fossi di guardia ne evita l’intasamento.
L’impianto di PRATI ARMATI® blocca infatti l’erosione sulla scarpata ed evita così che il materiale eroso venga trasportato a valle creando intasamenti. Le opere idrauliche rimangono quindi pulite ed efficienti e non necessiteranno di alcuna manutenzione.
L’azione di imbrigliamento esercitata dalla parte epigea si estende anche a ciottoli di varie dimensioni. Questi vengono trattenuti anche in modo indiretto dalle piante che, bloccando l’erosione, impediscono che ne venga a mancare il sostegno al piede e che quindi rotolino a valle.
Ovviamente dove il fenomeno di rotolamento di ciottoli e massi è intenso e pericoloso, i PRATI ARMATI® non vanno a sostituire le reti paramassi, ma possono efficacemente essere abbinati a queste, potenziandone gli effetti protettivi e l’efficacia nel tempo.
CONTROLLO EROSIONE: Su quali litotipi si possono applicare i PRATI ARMATI® ®
Si intendono per terreni trattabili con i PRATI ARMATI® tutte le rocce sciolte (terre) e le rocce lapidee (rocce) che per fessurazione, macrostruttura, tessitura, granulometria, addensamento, ecc. consentono l’attecchimento e lo sviluppo dell’apparato radicale, quali:
- TERRE: argille, limi, sabbie, ghiaie, loro miscele in proporzioni differenti
- ROCCE: conglomerati (debolmente cementati), marne (alterate), calcareniti (debolmente cementate), flysch, piroclastici, scisti, rocce acide o basiche alterate o intensamente fratturate.
L’attecchimento è ottenibile anche su suoli che, sotto il profilo pedologico, appaiono totalmente sterili.
I PRATI ARMATI® attecchiscono anche su terreni additivati con calce fino al 5% in peso.
Le rocce devono essere alterate o più o meno fratturate e la percentuale di attecchimento è proporzionale al grado di alterazione e fratturazione.
Sulla roccia integra compatta non è possibile l’attecchimento.