CAVE: riuso e riciclo dei paesaggi estrattivi di Puglia
Cave, miniere e discariche devono essere rinaturalizzazione e per ottenere un effetto rapido ed a basso costo: i gestori possono utilizzare specie erbacee a radicazione profonda con aggiunta di specie fiorifere, sementi di arbusti autoctoni e alberi autoctoni, per ottenere una rapida rinaturalizzazione in questo modo hanno evitato: terrazzamenti, opere civili, apporto e sistemazione di terreno vegetale, impianto di irrigazione con relativa gestione, biostuoie, geocelle, georeti, mulch, matrici di fibre di legno legate e una continua manutenzione.
La rinaturalizzazione è un processo complesso soprattutto quando la pendenza è elevata. I costi per il ripristino tradizionale (terrazzamenti, terreno vegetale, trapianto di piante e arbusti, idrosemina tradizionale, biostuoia, impianto di irrigazione) comporta spesso, per la proprietà, costi proibitivi, vista anche l’impossibilità di arretrare il fronte di cava.
L’intervento di rinaturalizzazione richiesto a PRATI ARMATI aveva come obiettivo quello di diminuire l’impatto ambientale del fronte di cava, inerbire quanto più possibile lo stesso, introdurre sementi di piante fiorifere, di arbusti ed alberi locali in modo da ottenere anche una rapida rinaturalizzazione con arbusti ed alberi, deve avvenire in tempi rapidi e migliorare nel tempo.
La tecnica di rinaturalizzazione per le cave è stata presentata in vari convegni e congressi evidenziando come con i PRATI ARMATI si abbiano con vantaggi tecnici immediati e costi anche 10 volte inferiori alle tecniche tradizionali.
Molti cavatori hanno evidenziato come interventi eseguiti nel passato sulle proprie cave con tecniche rinaturalizzazione di inerbimento e rinverdimento tradizionali, dopo un successo durato pochi mesi, siano man mano regredite fino a presentare un fallimento completo.
Con i PRATI ARMATI invece è garantita una durata perenne dell’intervento nelle cave che anzi progredisce e migliora con il passare degli anni e la naturalizzazione progredisce nel tempo.
La rinaturalizzazionedelle cave era l’obiettivo del sminario. La rinaturalizzazione nelle cave viene spesso effettuata in modo improprio. Esistono tecniche di rinaturalizzazione, soprattitto di cave e miniere, ormai obsolete. I costi di questi tipi obsoleti di rinaturalizzazione sono oltretutto molto costosi. La durata degli interventi classici di rinaturalizzazione richiede inoltre molto tempo.
Per rinaturalizzare le cave si usano generalmente il trapianto di arbusti ed alberi, molto spesso per ottenere una buona rinaturalizzazione delle cave si utilizza terreno vegetale, PRATI ARMATI utilizza invece una tecnica innovativa di rinaturalizzazione.
Infatti PRATI ARMATI, per rinaturalizzare, aggiunge sementi di fiori, arbusti ed alberi alle sementi di PRATI ARMATI.
La naturalizzazione diventa così una successione ecologica naturale.
I PRATI ARMATI bloccano l’erosione e la rinaturalizzazione nelle cave può avvenire in quanto le sementi di arbusti ed alberi hanno il tempo di germinare ed attecchire in un sito dove l’erosione è bloccata.
La rinaturalizzazione delle cave, così effettuata, è durevole, naturale, ha un basso costo di impianto e pochi rischi per gli operatori.
Con la rinaturalizzazione delle cave fatte con metodi tradizionali i fallimenti possono essere frequenti.
La rinaturalizzazione forzata delle cave infatti va contro il ciclo naturale.
La rinaturalizzazione delle cave avviene infatti per fasi, partendo da piante erbacee antierosive su cui poi crescono arbusti ed alberi.
La rinaturalizzazione, quando è forzata con trapianti, spesso fallisce.
La rinaturalizzazione forzata delle cave è dannosa ed è effettuata dall’uomo per ottenere un “pronto effetto”.
Ma la natura insegna che “nihil in natura advenit per saltus”. Cosa invece che l’uomo tenta di fare con la rinaturalizzazione forzata.