SCARPATE IN BAGNATO DIFESA SPONDALE
SCARPATE IN BAGNATO – DIFESA SPONDALE
APPLICAZIONE DELLA TECNOLOGIA DI ARMATURA VEGETALE DEL TERRENO SU SCARPATE IN BAGNATO.
Questa innovativa tecnologia di armatura vegetale del terreno può essere efficacemente utilizzata per la protezione di scarpate in bagnato, si tal quale, si anche in abbinamento a tutte le tradizionali tecniche di ingegneria naturalistica realizzate a protezione di canali e corsi d’acqua, che prevedano l’uso di palizzate in legno, massicciate o gabbionate, georeti o rinforzi pesanti in blocchetti di calcestruzzo. Infatti, come detto in precedenza, questo tipo di impianto di armatura vegetale del terreno, protegge le opere tradizionali (siano esse opere civili o di ingegneria naturalistica), agendo in sinergia con le stesse, prolungandone la durata e riducendo le esigenze di manutenzione. Nei paragrafi che seguono vengono illustrate le varie soluzioni adottabili per la protezione di scarpate in bagnato, che vedono questa innovativa tecnologia di armatura vegetale utilizzata in alcuni casi tal quale o abbinata a varie tipologie di rinforzi leggeri o pesanti in funzione delle velocità dei flussi previsti nei corsi d’acqua. In generale si sottolinea che a differenza di altri tipo di inerbimento che impiegano specie tradizionali, è possibile con la soluzione tipo “prati armati” operare sul terreno tal quale, grazie alla rusticità delle specie utilizzate in grado di attecchire su qualsiasi tipo di terreno, senza quindi dover apportare terreno vegetale. Questa caratteristica, garantisce inoltre una rapida rinaturalizzazione e mascheramento dei rinforzi tipo georeti in nylon o calcestruzzo utilizzati per proteggere le scarpate in bagnato.
SCARPATE-IN-BAGNATO DIFESA SPONDALE. VELOCITA’ RIDOTTE (FINO A 1,5 M/SEC)
In alcuni casi, ove non vi siano situazioni critiche come velocità di scorrimento (stimabili in non oltre 1,5 m/sec[1], almeno fino a che l’impianto di armatura vegetale non sia andato completamente a regime) è possibile realizzare con questa tecnologia dei semplici fossi di guardia o canalette inerbite, come nello schema di fianco. E’ un tipo di impianto che consente di minimizzare i costi e la complessità dell’intervento, realizzando delle sponde consolidate e rinverdite o anche dei semplici fossi di guardia in terra inerbiti con la particolare tecnologia descritta in precedenza (vedere schemi seguenti). La fitta coltre vegetale dell’inerbimento di armatura vegetale, unita all’azione dell’apparato radicale caratterizzato da notevole profondità e elevata resistenza a trazione, garantirà, una volta a regime, l’ottimale protezione della sponda o del fosso di guardia ed il suo mantenimento nel tempo. Per questi tipi di intervento, gli unici inconvenienti potrebbero eventualmente insorgere nel periodo in cui la vegetazione non sia emersa e andata a regime, in quanto flussi d’acqua particolarmente violenti che si verificassero nelle prime settimane dall’intervento potrebbero erodere le sponde o i fossi di guardia non ancora perfettamente protetti dalla copertura vegetale.
Questo rischio è in realtà scongiurato dai seguenti fattori:
In primo luogo dall’elevata resistenza ad eventi meteorici anche rilevanti, dimostrata delle specie utilizzate negli impianti di armatura vegetale anche quando le piantine sono appena emerse e la parte epigea non supera i 2-3 cm di altezza. Nell’impianto realizzato con questa tecnologia ad Orvieto (come indicato nella relazione dell’Ing. Marcello Boccio della Provincia di Terni, in occasione di un convegno tenutosi ad Orvieto lo scorso 5 dicembre 2006), si sono avute intorno al 20 novembre 2005 precipitazioni pari a 60 mm caduti in un solo giorno. Questo è avvenuto dopo soli 2 mesi dall’idrosemina (eseguita a fine settembre 2005), quando lo sviluppo delle piantine era quello mostrato dalla foto sotto riportata, senza che alcun danno venisse arrecato al versante, anch’esso caratterizzato da pendenze rilevanti (fino a 70-80°).
In secondo luogo, anche nel caso in cui precipitazioni eccezionali dovessero verificarsi quando i semi non siano ancora germogliati, per cui le piante non siano neanche emerse, l’idrosemina prevede l’uso di collanti naturali particolarmente resistenti (benché perfettamente eco-compatibili) che proteggono il materiale distribuito durante la posa in opera, nei primi tempi dopo l’intervento, prima dell’attecchimento delle piantine.
In ogni caso, l’intervento di armatura vegetale prevede la manutenzione di almeno 18 mesi (due stagioni vegetative), con risemine e riconcimazioni nelle zone ove non si sia registrato fin da subito un completo attecchimento, garantendo quindi la buona riuscita dell’intervento sull’intero sito.
E’ importante sottolineare che, qualora le velocità del flusso siano comunque moderate (non oltre 1,5-2 m/sec) questo tipo di protezione delle scarpate resiste anche nel caso di piene che raggiungano o superino il piano di campagna, lasciando le scarpate completamente sommersa anche per alcuni giorni.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda al capitolo relativo alla resistenza alla sommersione; qui si riportano le immagini del cantiere realizzato con l’abbinamento tra pali in castagno, drenaggi in sasso e geotessuto e armatura vegetale del terreno a Pordenone, per il consolidamento del fiume Noncello. Le sponde così sistemate hanno resistito negli anni a piene ed alluvioni senza riportare alcuna erosione o cedimenti e si presentano oggi perfettamentente consolidate e rinverdite.
Nelle immagini seguenti si riporta l’esempio di un canale irriguo realizzato in Lombardia, consolidato con questa tecnologia.
Agenzia Interregionale per il fiume Po: Aipo
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www.agenziainterregionalepo.it/Sito Istituzionale dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po. … che raccoglie l’
eredità del disciolto Magistrato per il Po (istituito nel 1956) e cura la gestione del …
SCARPATE-IN-BAGNATO DIFESA SPONDALE. Questa innovativa tecnologia di armatura vegetale del terreno può essere efficacemente utilizzata per la protezione di scarpate in bagnato, si tal quale, si anche in abbinamento a tutte le tradizionali tecniche di ingegneria naturalistica realizzate a protezione di canali e corsi d’acqua, che prevedano l’uso di palizzate in legno, massicciate o gabbionate, georeti o rinforzi pesanti in blocchetti di calcestruzzo.