Piante autoctone
Origine e domesticazione piante
Le piante autoctone sono quelle specie originarie di un dato luogo,per esempio l’Italia, e che ne compongono la flora originaria.
Ma cosa si intende per originaria? Direi che possa essere condivisa la definizione che considera originaria di un luogo, una specie sviluppatasi li, senza l’intervento dell’uomo, cioè arrivata in quei luoghi, con mezzi esclusivamente naturali. Questo badate, pone un limite enorme alla condizione di autoctono. Infatti l’uomo, sin da epoche preistoriche, trasporta piante ed animali da un luogo all’altro. Ecco per esempio i Romani che piantano i grandi Pini domestici tirrenici in Riviera Adriatica, lasciando ai posteri l’erronea convinzione che essi possano essere autoctoni di quei luoghi, oppure Marco Polo o chi per lui, che per allevare il baco da seta, introduce dall’oriente i Gelsi, che a noi Italiani, a primo acchito, parrebbero certamente nostrani, e così per la Robinia, per il Noce, addirittura pare, per il Castagno, per il Melo, gli Agrumi, ecc… . Purtroppo ai giorni nostri, in natura, la flora spontanea è tutt’altro che autoctona. Più avanza il degrado e l’antropizzazione, più le specie originarie, risultano sacrificate e sostituite da essenze alloctone, cioè provenienti da altre regioni e altri continenti.
AUTOCTONE: Una pianta si definisce autoctona quando è indissolubilmente legata al suo territorio.Tra le piante autoctone e quelle alloctone si collocano le piante naturalizzate ovvero piante che si sono ben adattate, da secoli, nell’ambiente in cui sono state inserite e che rappresentano elementi che caratterizzano alcuni paesaggi.
https://it.wikipedia.org/wiki/Opuntia_ficus-indica
https://it.wikipedia.org/wiki/Cupressus
https://it.wikipedia.org/wiki/Oryza_sativa
Fonte: “Origine e domesticazione delle nostre piante utili” Prof. Alessandro Bozzini, già Direttore dell’Ufficio Regionale FAO per l’Europa e della Divisione di Biotecnologie e Agricoltura ENEA Casaccia (RM).