Convegno Ordine Geologi del Lazio, Legambiente, Technital e PRATI ARMATI
Il Convegno si terrà Martedì 07 marzo 2023, ore 14:30 – 19:00
L’ingegneria della natura del 21°secolo: erosione e stabilità dei versanti e rilevati utilizzando piante erbacee a radicazione profonda e resistente. Aspetti energetici e di inquinamento
Le iscrizioni per poter partecipare al convegno chiuderanno il 05 marzo 2023
L’evento si svolgerà on-line sulla piattaforma messa a disposizione dall’Ordine dei Geologi del Lazio. Le iscrizioni dovranno essere effettuate al seguente link:
https://geologilazio.it/formazione/reg/2023002/l-ingegneria-della-natura-del-21-secolo
L’Ordine dei Geologi del Lazio invierà il link per il collegamento alla piattaforma Zoom a ridosso della data dell’evento. Per i geologi iscritti sono stati richiesti 5 crediti per l’APC. Si ricorda ai discenti che, dovranno partecipare almeno per l’80 del tempo dell’evento stesso per ricevere l’accreditamento. Sarà cura dell’OGL inviare l’attestato di partecipazione.
PER SCARICARE IL PROGRAMMA E LOCANDINA DEL CONVEGNO CLICCA QUI: Programma_Convegno_ordine_geologi_Lazio
14:30
Saluti Istituzionali e introduzione ai lavori:
Dott.ssa Simonetta Ceraudo Presidente dell’Ordine dei Geologi del Lazio
15:00
Un approccio integrato per la sostenibilità delle infrastrutture: Alcuni casi autostradali e ferroviari.
Dott. Geol. Andrea Minutolo – Responsabile Scientifico di Legambiente Nazionale.
Sessione di domande e risposte
15:45
Risultati ottenuti nella protezione di pendii naturali e artificiali in terreni sciolti e in ammassi rocciosi
Dott. Ing. Claudio Zarotti, Presidente PRATI ARMATI S.r.l.
Sessione di domande e risposte
17:45
Esempio di applicazione dei Prati Armati in un contesto difficile.
Dott. Geol. Emanuele Fresia – Technital S.p.A – Verona.
Sessione di domande e risposte
18:30 – 19:00
Tavola rotonda e Chiusura lavori da parte della Dott.ssa Simonetta Ceraudo Presidente dei Geologi del Lazio
Studi, tesi, ricerche, sperimentazioni compiute presso le principali università italiane e centinaia di cantieri realizzati in Italia e all’estero, hanno dimostrato che con le piante erbacee perenni autoctone a radicazione profonda, sottile e resistente è possibile contemporaneamente:
1.bloccare l’erosione in qualunque condizione pedoclimatica, anche su litotipi inquinati e sterili: ad esempio su smarino, senza necessità di terreno vegetale o altri manufatti e materiali
2.diminuire l’infiltrazione ed aumentare la traspirazione contribuendo a migliorare, anche in profondità, i principali parametri geomeccanici dei terreni, quali saturazione, coesione etc. mitigando così anche il rischio di frane a media profondità
3.incrementare la resistenza al taglio degli strati superficiali dei terreni iniettando una coesione aggiuntiva, dovuta all’apparato radicale, di 5-15 kPa
4.eliminare il terreno vegetale che si erode e scivola a valle ed ogni altro manufatto e materiale plastico, quali geocelle, geostuoie, georeti, biostuoie, mulch, matrici di fibre di legno legate, juta liquida, idrosemine rinforzate, etc. oltretutto senza impianti di irrigazione o irrigazioni di soccorso
5.eliminare le tradizionali opere civili di captazione e regimazione superficiale delle acque meteoriche (canalette, finsider, embrici, fossi di guardia, etc.) lavorando direttamente sul terreno tal quale con forti vantaggi tecnici, risparmi economici, di tempo, permanenza e rischi di cantiere, assenza di manutenzione e durabilità nel tempo
6.Diminuire il consumo di energia per realizzare l’impianto da 10 a 100 volte rispetto alle tecniche antierosive tradizionali
7.Sottrarre fino al 400% in più di CO2 rispetto a impianti tradizionali
8.Eliminare ogni manutenzione
Obiettivo del convegno è l’analisi dei problemi posti dall’erosione dei terreni e delle rocce e delle soluzioni per controllare la degradazione superficiale del suolo e le ripercussioni su dissesti più profondi.
Il tema è spiccatamente interdisciplinare, in un contesto di sviluppo sostenibile.
Le piante erbacee perenni a radicazione profonda, sottile e resistente rappresentano una soluzione ottimale dal punto di vista tecnico, ambientale, di consumo energetico, di installazione e per l’assenza di manutenzione.
Piante erbacee autoctone a radicazione rapida, profonda, sottile, resistente, riescono infatti a germinare, svilupparsi e radicare in tempi brevi e a sopravvivere anche in condizioni pedoclimatiche e fitotossiche proibitive per la vegetazione più tradizionale.