Le caratteristiche geotecniche, idrauliche, botaniche, agronomiche, energetiche ed ambientali dei PRATI ARMATI®
Molteplici sono le proprietà geotecniche, idrauliche, energetiche, ambientali, botaniche ed agronomiche delle piante erbacee a radicazione profonda, sottile e resistente che rendono questa tecnologia olistica e risolutiva per tutti i problemi erosivi e ambientali:
- Blocco dell’erosione: la fitta parte epigea, saldamente ancorata al terreno consente di realizzare un potente filtro antierosivo senza necessità di terreno vegetale o altri materiali e manufatti quali geocelle, geostuoie, biostuoie, etc.
- Incremento della resistenza al taglio dei terreni:
le radici, in grado di resistere a trazioni di oltre 200 MPa, migliorano le caratteristiche superficiali di resistenza al taglio del terreno.
- Protezione dal crepacciamento:
la fitta coltre epigea, grazie anche all’aria intrappolata, consente di limitare le variazioni di umidità e temperatura. La diminuzione del crepacciamento superficiale evita l’ingresso massivo di acqua e conseguenti destabilizzazioni non solo superficiali, diminuendo anche la risalita piezometrica nella falda sottostante. - Creazione di un buffer idrico: l’humus creato dal ciclo vegetativo di crescita, morienza e ricambio di radici e foglie trattiene acqua fino a 20 volte il proprio peso secco rilasciandola gradualmente.
- Impermeabilizzazione del versante: la folta coltre epigea, in grado di allettarsi
quanto più è elevata la pendenza e intense le piogge, realizza l’auspicato grande ombrello previsto e suggerito all’interno dell’Eurocodice 7: “…i pendii andrebbero piantumati e sigillati…”. - Opere di captazione e regimazione delle acque superficiali e meteoriche direttamente sul tal quale: eliminazione delle tradizionali opere civili di captazione e regimazione delle acque meteoriche e superficiali lavorando direttamente sul terreno tal quale con forti vantaggi tecnici, risparmi economici, di tempo con manutenzione azzerata.
- Traspirazione e riduzione della pressione interstiziale: tramite il fitto, sottile e profondo apparato radicale, l’acqua in eccesso presente negli strati del terreno viene trasferita all’atmosfera diminuendo la pressione interstiziale a tutto vantaggio dell’incremento della stabilità del pendio vengono in tal modo anche ridotte le disuniformità idriche nei primi strati del terreno.
- Aspetti energetici e di inquinamento: in fase di installazione è stato dimostrato dal Politecnico di Milano che la quantità di energia e di inquinamento emessa (CO2, CO, NOx, SOx, particolato) per realizzare un ettaro di impianto antierosivo, se si utilizza la tecnica dei PRATI ARMATI®, è da 10 a 100 volte inferiore a quella di tecniche antierosive tradizionali. La sottrazione di CO2 arriva fino al 400% in più rispetto a specie tradizionali, quindi fino a 40 t/ha/anno.
- Sensori bidimensionali di umidità dei versanti: con la tecnologia adottata sul cantiere RFI è ora anche possibile rilevare visivamente lo stato idrico superficiale
- dell’intero versante svolgendo contemporaneamente una funzione attiva di omogeneizzazione del contenuto d’acqua dello stesso. Tali specie appaiono più verdeggianti in zone con elevata presenza di acqua, più ingiallite in zone con presenza inferiore di acqua.
- Aderenza al PNRR ed a tutti Regolamenti italiani ed europei: L’opera è diventata così perfettamente aderente al Eurocodice 7, al Reg UE 2020/852 riportato nel box e al principio DNSH oltre che alla Nature Restoration Law (che prevede la ricostruzione e riqualificazione degli ecosistemi) recentemente approvata dalla UE.
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Permanenza e rischi di cantiere ridotti: possono essere realizzati alcuni ettari al giorno, con solo prodotti naturali: sementi e acqua.
- Eliminazione di ogni manutenzione: questi interventi non richiedono alcuna manutenzione se non quelle già imposte dai regolamenti stradali e ferroviari.
- Reinserimento paesaggistico nel contesto locale: l’autoctonismo delle specie utilizzate, con l’aggiunta di specie fiorifere locali, rende l’impianto perfettamente integrato nel paesaggio circostante.
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Rientro degli insetti impollinatori: grazie all’utilizzo di particolari specie fiorifere e mellifere, rientrano gli insetti impollinatori quali api e farfalle. L’ecosistema viene completamente ripristinato e infrastrutture e ambiente possono convivere sinergicamente.