Suoli contaminati: giovani ingegneri geotecnici
Il recupero ambientale di suoli contaminati mediante specie erbacee a radicazione profonda, i PRATI ARMATI® scoperti e studiati dall ing. Claudio Zarotti
Programma
Report
Articolo IAGIG
Presentazione Prati Armati®
Associazione Geotecnica Italiana: Home
suoli contaminati: L’uso di specie erbacee a radicazione profonda rappresenta una soluzione innovativa per la protezione del suolo ed il recupero di situazioni ambientali critiche come i suoli contaminati da metalli pesanti o idrocarburi.
Esso consente interventi anche in zone con condizioni climatiche e caratteristiche del suolo proibitive per lo sviluppo della vegetazione tradizionale che ha difficoltà a crescere sui suoli contaminati.
La possibile applicazione della tecnica a discariche abbandonate di RSU e residui minerari di ex-cave e miniere dismesse (che sono esempi importanti e di suoli contaminati) ha suggerito una verifica preliminare in presenza di elevata fitotossicità indotta da metalli pesanti (As, Cd, Pb, Zn, etc.).
Attraverso una serie di prove di germinazione in suoli contaminati prelevati da suoli contaminati, seguita da un anno di monitoraggio dello sviluppo, sono state individuate alcune specie particolarmente resistenti fra quelle già utilizzate con successo nei due casi presentati (una discarica di rifiuti urbani ed una cava abbandonata).
E’ stata testata la germinabilità di 9 specie erbacee su campioni di suoli contaminati prelevati da 7 diverse discariche dello stesso distretto minerario.
I 63 vasi risultanti sono stati sottoposti a cicli irrigui di soccorso per simulare eventi piovosi. Ad un mese dalla semina i risultati mostrano che almeno 4 specie sono state in grado di germinare in tutti i campioni di
E’ stata testata la germinabilità di 9 specie erbacee su campioni di suoli contaminati prelevati da 7 diverse discariche dello stesso distretto minerario.
I 63 vasi risultanti sono stati sottoposti a cicli irrigui di soccorso per simulare eventi piovosi.
Ad un mese dalla semina i risultati mostrano che almeno 4 specie sono state in grado di germinare in tutti i campioni di suoli contaminati, sviluppando contestualmente un apparato radicale su tutto il volume di terreno contenuto in ogni singolo vaso.
Questa tecnica rappresenta quindi una innovativa opzione per la rinaturalizzazione ed il blocco dell’erosione in suoli contaminati da metalli pesanti, in particolare quando vincoli di tempo e costi elevati spesso impediscono l’uso di procedure tradizionali.
Il suolo è composto da una parte solida (componente organica e componente minerale o inorganica), una parte liquida e da una parte gassosa.
Durante la sua evoluzione, il suolo differenzia lungo il suo profilo (l’insieme degli strati che formano il profilo) una serie di orizzonti. I più comuni orizzonti identificabili, ad esempio, sono un orizzonte superficiale organico (sovrastato talvolta da uno strato di lettiera indecomposta), in cui il contenuto di sostanza organica insieme alle particelle minerali raggiunge una percentuale notevole (es: 5%-10%), un sottostante orizzonte di eluviazione, in cui il processo di percolazione delle acque meteoriche ha eluviato una parte delle particelle minerali fini lasciando come prevalente la componente limosa o sabbiosa, e al fondo l’orizzonte diilluviazione corrispondente, dove le suddette particelle fini (argillose) si sono accumulate.
I processi che originano un suolo sono comunque disparati, ed è possibile una caratterizzazione dei suoli in stretta correlazione ai regimi climatici. Questa non è comunque l’unico tipo di classificazione operabile.
La pedologia è la scienza che studia la composizione, la genesi e le modificazioni del suolo dovute sia ai fattori biotici che abiotici. La chimica del suolo è invece la disciplina che si occupa dello studio e caratterizzazione chimica e chimico-fisica del suolo.
- l’orizzonte A, presente sotto la lettiera, è scuro per via della presenza di composti organici decomposti, che formano l’humus. Dentro questo orizzonte sono numerosi i piccoli animali e le radici delle piante;
- l’orizzonte B, dove sono presenti le radici più profonde, vengono effettuate le lavorazioni per far divenire il terreno adatto all’agricoltura;
- l’orizzonte C, costituito da sabbia, ghiaia e sassi. La sua composizione determina le caratteristiche rispetto all’acqua;
- l’orizzonte D, lo strato più profondo, composto da roccia madre, viene anche chiamato substrato roccioso.[2]
Tra le cause del progressivo degrado ci sono pratiche agricole che facilitano l’erosione del suolo con acqua e vento, perdita di materiale organico, salinizzazione, compattazione del terreno e inquinamento del suolo. Tra le aree più colpite ci sono vaste zone di: America, Europa Meridionale, Nord Africa e Corno d’Africa.
Questa tecnica rappresenta quindi una innovativa opzione per la rinaturalizzazione ed il blocco dell’erosione in suoli inquinati da metalli pesanti, in particolare quando vincoli di tempo e costi elevati spesso impediscono l’uso di procedure tradizionali.