2023-11-06 CONVEGNO DELL’ORDINE DEI GEOLOGI REGIONE ABRUZZO
L’ingegneria della natura del 21°secolo: la Natura che salva se stessa.
Infrastrutture e ambiente possono convivere. Il caso del raddoppio della linea ferroviaria Pescara-Bari.
Aspetti tecnici, ambientali, energetici e di inquinamento del cantiere di Ortona.
Lunedì 6 novembre 2023, dalle ore 9:00 alle ore 18:00
L’Ordine dei Geologi Della Regione Abruzzo e Prati Armati Srl organizzano un convegno nel comune di Ortona che si svolgerà al mattino presso la sala Eden – Corso Garibaldi n. 1 nel comune di Ortona.
Le iscrizioni dovranno essere effettuate al seguente link entro il 03 novembre 2023
all’indirizzo: http://www.geologiabruzzo.it/307/elenco-eventi-ogra.html
o sul sito: www.geologiabruzzo.it
Per i geologi iscritti sono stati richiesti 7 crediti per l’APC. Si ricorda ai discenti che dovranno partecipare almeno per l’80 del tempo dell’evento stesso per ricevere l’accreditamento. Sarà cura dell’Ordine dei Geologi dell’Abruzzo inviare l’attestato di partecipazione.
Obbligatoria la prenotazione sia al pranzo sia alla visita in cantiere fornendo: nome, cognome, mail e telefono.
Clicca qui per vedere il cantiere di Ortona realizzato da Prati Armati Srl
Clicca qui per scaricare la locandina
PROGRAMMA
Moderatori – Dott. Geol. Nicola Labbrozzi – Dott. Geol. Antonio Carabella Ph.D.
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09:00 – 09:15 : Introduzione ai lavori – Dott. Geol. Nicola Labbrozzi, Presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Abruzzo
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09:15 – 10:00 : Il caso di Ortona: il possibile utilizzo del giardino antierosivo a bordo mare RFI-ITALFERR da parte della cittadinanza abruzzese per l’accesso ai Trabocchi
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Regione Abruzzo – Dott. Ing. Emidio Primavera – Dott. Geol. Alessandro Urbani
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Comune di Ortona – Sindaco di Ortona Dott. Leo Castiglione
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10:00 – 10:30 : Un approccio integrato per la sostenibilità delle infrastrutture: il caso della linea ferroviaria Pescara-Bari a
Ortona – Dott. Geol. Andrea Minutolo, Responsabile Scientifico di Legambiente Nazionale
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10:30 – 12:30 : Il Cantiere di Ortona: risultati tecnici, ambientali, energetici, di inquinamento e paesaggistici ottenuti con l’utilizzo di piante erbacee perenni a radicazione profonda e resistente, nel rispetto del Reg. (UE) 2020/852
Dott. Ing. Claudio Zarotti, Presidente PRATI ARMATI S.r.l.
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12:30 – 13:30 : Tavola rotonda e Chiusura lavori: L’utilizzo del cantiere come accesso alla zona dei Trabocchi
OBBIETTIVO
Obiettivo del convegno è l’analisi dei problemi posti dall’erosione dei terreni e delle rocce e delle soluzioni per controllare la degradazione superficiale del suolo e le ripercussioni su dissesti più profondi.
Il tema è spiccatamente interdisciplinare, in un contesto di sviluppo sostenibile.
Le piante erbacee perenni a radicazione profonda, sottile e resistente rappresentano una soluzione ottimale dal punto di vista tecnico, ambientale, di consumo energetico, di installazione e per l’assenza di manutenzione.
Piante erbacee autoctone a radicazione rapida, profonda, sottile, resistente, riescono infatti a germinare, svilupparsi e radicare in tempi brevi e a sopravvivere anche in condizioni pedoclimatiche e fitotossiche proibitive per la vegetazione più tradizionale.
Studi, tesi, ricerche, sperimentazioni compiute presso le principali università italiane e centinaia di cantieri realizzati in Italia e all’estero, hanno dimostrato che con le piante erbacee perenni autoctone a radicazione profonda, sottile e resistente è possibile contemporaneamente:
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bloccare l’erosione in qualunque condizione pedoclimatica, anche su litotipi inquinati e sterili: ad esempio su smarino, senza necessità di terreno vegetale o altri manufatti e materiali;
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diminuire l’infiltrazione ed aumentare la traspirazione contribuendo a migliorare, anche in profondità, i principali parametri geomeccanici dei terreni, quali saturazione, coesione etc. mitigando così anche il rischio di frane a media profondità;
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incrementare la resistenza al taglio degli strati superficiali dei terreni iniettando una coesione aggiuntiva, dovuta all’apparato radicale, di 5-15 kPa;
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eliminare il terreno vegetale che si erode e scivola a valle ed ogni altro manufatto e materiale plastico, quali geocelle, geostuoie, georeti, biostuoie, mulch, matrici di fibre di legno legate, juta liquida, idrosemine rinforzate, etc. oltretutto senza impianti di irrigazione o irrigazioni di soccorso;
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eliminare le tradizionali opere civili di captazione e regimazione superficiale delle acque meteoriche (canalette, finsider, embrici, fossi di guardia, etc.) lavorando direttamente sul terreno tal quale con forti vantaggi tecnici, risparmi economici, di tempo, permanenza e rischi di cantiere, assenza di manutenzione e durabilità nel tempo;
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diminuire il consumo di energia per realizzare l’impianto da 10 a 100 volte rispetto alle tecniche antierosive tradizionali;
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sottrarre fino al 400% in più di CO2 rispetto a impianti tradizionali;
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eliminare ogni manutenzione.
Particolare attenzione verrà posta alle proprietà olistiche dei PRATI ARMATI®, l’unica tecnologia antierosiva al mondo in grado di rispettare e superare tutte le prescrizioni del Reg. (UE) 2020/852: gli obiettivi ambientali cui deve contribuire un’attività economica per essere considerata ecosostenibile, devono infatti contribuire in modo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici e non arrecare alcun danno a nessun altro obiettivo ambientale (rispetto del principio DNSH) e più precisamente devono consentire:
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la mitigazione dei cambiamenti climatici
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l’adattamento ai cambiamenti climatici
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l’uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine
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la transizione verso un’economia circolare
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la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento
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la protezione e il ripristino della biodiversità
Una vera rivoluzione nella progettazione geotecnica ed idraulica, in sintonia con l’ambiente, con consumi energetici e di inquinamento trascurabili, bassi rischi di cantiere e assenza di manutenzione: la natura che salva se stessa.
ALLA COLLETTIVITA’ ED ALLA STAZIONE APPALTANTE ne sono derivati inoltre i seguenti VANTAGGI non previsti in progetto:
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Incremento della resistenza al taglio e del fattore di sicurezza
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Diminuzione del crepacciamento superficiale con conseguente diminuzione dell’infiltrazione
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Isolamento del versante dalle piogge
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Buffer idrico
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Consumi energetici di impianto (inquinamento) ridotto da 10 a 100 volte rispetto a tecniche tradizionali
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Sottrazione di ingenti quantità di CO2
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Reinserimento ambientale e paesaggistico
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Inserimento di specie azotofissatrici per evitare concimazioni azotate causa di eutrofizzazione e inquinamento
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Inserimento di specie azotofissatrici per evitare concimazioni azotate causa di eutrofizzazione e inquinamento
Anche le api sono tornate a popolare le aree trattate con i PRATI ARMATI® a cui sono state aggiunte
sementi fiorifere gradite alle stesse.
Infrastrutture e ambiente possono convivere.