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Contrastare l’erosione e la desertificazione
Abbellire l’ambiente
Cosa sono e come agiscono i PRATI ARMATI®
Contrastare l’erosione e la desertificazione: I PRATI ARMATI® sono una tecnologia innovativa che impiega sementi di piante erbacee perenni (molte autoctone, non OGM) con radici profonde e resistenti, per il blocco dell’erosione ed il contrasto alla dsertificazione, la rinaturalizzazione, la conservazione del suolo, la protezione di opere infrastrutturali, il ripristino di zone degradate e inquinate.
La Tecnologia dei PRATI ARMATI® per contrastare l’erosione e la desertificazione è un sistema complesso, in cui confluiscono conoscenze di botanica, agronomia, geologia, ingegneria, di cui PRATI ARMATI Srl detiene l’esclusiva mondiale ed il relativo marchio registrato.
Dove si usano i PRATI ARMATI®
- su rilevati e scarpate stradali, autostradali, ferroviarie: per contrastare l’erosione e la desertificazione e favorire la rinaturalizzazione;
- su sponde di laghi, fiumi, torrenti, canali: per contrastare l’erosione e la desertificazione e favorire la rinaturalizzazione;
- su scarpate a mare: per contrastare l’erosione e la desertificazione e favorire la rinaturalizzazione;
- in cave, miniere, discariche, siti inquinati: per contrastare l’erosione e la desertificazione e favorire la rinaturalizzazione;
La tecnica di impianto per contrastare l’erosione e la desertificazione
La tecnica di impianto dei PRATI ARMATI® per contrastare l’erosione e la desertificazione varia a seconda dei cantieri. L’intervento per contrastare l’erosione e la desertificazione si realizza mediante semina a spaglio (manuale) o meccanizzata o idraulica a seconda delle caratteristiche del cantiere. Il metodo di semina non influisce sulla riuscita dell’intervento per contrastare l’erosione e la desertificazione.
La semina idraulica o idrosemina per contrastare l’erosione e la desertificazione consiste nel distribuire una miscela di acqua, concimi, collanti naturali e sementi di PRATI ARMATI® sulla superficie da trattare, utilizzando macchine idroseminatrici con cisterne da 1.000 a 10.000 litri, montate su mezzi gommati o cingolati. In zone molto estese (superiori ai 20.000 m2) e non accessibili in altro modo, è possibile utilizzare gli elicotteri, con particolari diffusori.
Cosa include il trattamento con i PRATI ARMATI® per contrastare l’erosione e la desertificazione
Il trattamento con i PRATI ARMATI® include l’intervento di semina (o idrosemina) e concimazione, con garanzia di inerbimento almeno pari all’80% della superficie inerbibile (esclusi affioramenti rocciosi, muri, superfici asfaltate etc…) e garanzia di contrasto dell’erosione. Sono anche inclusi gli interventi di risemina e concimazione in garanzia per n.3 anni. Il prezzo finale di vendita include tutti i materiali (semi, concimi naturali etc.), tutte le maestranze ed i mezzi necessari per effettuare le lavorazioni.
Il miscuglio utilizzato per la semina/idrosemina per contrastare l’erosione e la desertificazione
Non esiste un miscuglio standard, ma viene di volta in volta messo a punto in base alle caratteristiche vegetazionali, climatiche e pedologiche dell’area da trattare.
Il miscuglio utilizzato include le sementi tecniche di PRATI ARMATI®, dei concimi naturali, i collanti per idrosemina derivati da scarti vegetali e gli ammendanti. La tipologia dei materiali, le quantità e le proporzioni vengono definite di volta in volta in base alle caratteristiche vegetazionali, climatiche e pedologiche del cantiere.
Le sementi utilizzate per contrastare l’erosione e la desertificazione:
- sono semi di piante erbacee perenni, soprattutto autoctone, reperibili in natura;
- sono semi di piante appartenenti soprattutto alle famiglie botaniche delle graminacee e delle leguminose;
- vengono selezionate di volta in volta in base alle caratteristiche vegetazionali e pedoclimatiche del sito da trattare;
- su richiesta del Committente, possono essere integrate con semi di fiori, arbusti e alberi locali per favorire la rinaturalizzazione.
Alcune caratteristiche delle essenze erbacee per contrastare l’erosione e la desertificazione
- sono perenni;
- sono rustiche;
- sono pioniere;
- sono foraggere;
- non sono OGM;
- non sono infestanti;
- resistono a sommersioni prolungate;
- ricacciano facilmente dopo incendio;
- hanno rapido accrescimento anche in condizioni pedoclimatiche proibitive;
- possiedono un apparato radicale con:
- elevata velocità di accrescimento;
- profondità e densità elevata;
- radici sottili ed omogenee;
- elevata resistenza media a trazione (fino a 205 MPa).
Cosa fanno i PRATI ARMATI® per contrastare l’erosione e la desertificazione
- contrastano l’erosione e la desertificazione riuscendo ad inerbire anche i litotipi più sterili (argille compatte, rocce fratturate, terreni inquinati da idrocarburi, additivati a calce etc.) senza alcun apporto di terreno vegetale né utilizzo di altri materiali e manufatti sintetici e non (georeti, geocelle, biostuoie, mulch, matrici di fibre di legno legate, etc).
- se suddetti materiali e manufatti sono già presenti sul sito, li mascherano con evidenti vantaggi paesaggistici e ne migliorano inoltre la funzionalità e la durata;
- mitigano l’impatto ambientale di opere civili;
- migliorano prestazioni, funzionalità e durabilità delle opere tradizionali e ne diminuiscono la manutenzione;
- accelerano la rinaturalizzazione;
- sottraggono elevate quantità di CO2 dall’atmosfera contribuendo ai crediti stabiliti dal Protocollo di Kyoto;
- incrementano la resistenza al taglio e il fattore di sicurezza del terreno;
- proteggono e impermeabilizzano i versanti in caso di precipitazioni intense;
- proteggono il terreno da fessurazioni e crepacciamenti;
- diminuiscono la saturazione dei terreni;
- trasformano un terreno fragile in un sistema plastico “terreno-radici”.
Cosa non fanno
NON consolidano i pendii instabili dal punto di vista geotecnico (cioè quelli con fattore di sicurezza Fs<1) che devono devo essere prima consolidati (il fattore di sicurezza dovrà essere Fs>1) con opere di ingegneria civile e naturalistica (pali, terre rinforzate, gabbioni, muri in cemento armato, etc.) e poi trattati con i PRATI ARMATI® per contrastare l’erosione e favorire la rinaturalizzazione. Limiti di applicazione Le aree su cui sarà realizzato l’intervento con i PRATI ARMATI® dovranno pertanto: essere stabili dal punto di vista geotecnico (Fs>1) e quindi se necessario dovranno essere stabilizzate con tradizionali opere civili;
- avere pendenza massima di 60° e quindi se necessario dovranno essere riprofilate;
- avere una superficie con finitura grossolana;
- avere opportune opere di regimentazione e captazione delle acque superficiali e profonde.
In quali condizioni pedoclimatiche resistono per contrastare l’erosione e la desertificazione
- temperature comprese tra -40°C e +60°C;
- in climi da aridi a molto piovosi;
- su suoli con pH compreso tra 4 e 11;
- su ogni litotipo, anche il più sterile: argille, limi, ghiaie, sabbie, flysch, rilevati additivati con calce, rilevati ferroviari in ghiaia, etc.;
- in suoli inquinati da metalli pesanti e idrocarburi;
- in suoli ad elevata salinità;
I vantaggi per contrastare l’erosione e la desertificazione
- si seminano in tempi molto brevi (anche vari ettari al giorno);
- non necessitano di:
- terreno vegetale di riporto (attecchiscono anche su terreni sterili);
- materiali sintetici aggiuntivi come georeti, geostuoie, geocelle, biostuoie;
- non presentano rischi di installazione;
- tutti i materiali sono innocui e naturali, i macchinari semplici e sicuri;
- non necessitano di manutenzione come interventi di irrigazione, concimazione, sfalcio;
- impediscono l’intasamento di sistemazioni idrauliche superficiali (es. fossi di guardia e canalette), evitandone la manutenzione;
- migliorano la loro efficienza antierosiva nel tempo;
- non richiedono finitura dei versanti che possono essere lasciati scabri e grossolani.
- L’energia spesa per contrastare l’erosione e favorire la rinaturalizzazione su 1 ettaro di versante o rilevato, utilizzando solo i prati armati, è circa 100 volte inferiore a tutte le altre tecniche tradizionali
- Sottraggono dall’atmosfera fino a 5 volte più CO2 rispetto alle piante erbacee utilizzate nelle idrosemine tradizionali
A cosa si abbinano