BLOCCO EROSIONE, RINATURALIZZAZIONE, RINSERIMENTO PAESAGGISTICO
La sistemazione di una frana di ampie proporzioni che ha interessato la viabilità della strada provinciale 111 vicino ad Orvieto è stata completata con un intervento di blocco erosione rinaturalizzazione rinserimento paesaggistico mediante idrosemina con sementi di piante a radicazione profonda.
L’intervento di blocco erosione rinaturalizzazione rinserimento paesaggistico, oltre a reinserire la scarpata stradale in un contesto paesaggistico di grande valore, in quanto zona visibile direttamente dal duomo di Orvieto, meta turistica visitata da tutto il mondo, ha permesso di rendere funzionali le opere civili realizzate, quali: canali di deflusso delle acque, canalette, pozzetti di raccolta, embrici e reti paramassi.
Nonostante la notevole pendenza delle scarpate (40°-80°), l’erosione è stata completamente bloccata in tempi rapidi. Si è così ottenuto un sinergico blocco erosione, rinaturalizzazione, rinserimento paesaggistico.
L’impianto ha resistito a ripetute alluvioni quale quella verificatasi nell’autunno 2012 che ha inondato il versante con oltre 400 mm di acqua al metro quadrato in soli 2 giorni.
La vegetazione, allettandosi, ha isolato il versante dalle precipitazioni, comportandosi come il tetto di una capanna o come un grande ombrello, così come richiesto dall’Eurocodice 7.
Da sottolineare che i barbacani dei muri in tufo a fondo del pendio sono da anni puliti come se neppure un granello di tufo si fosse più staccato dalla parete completamente e fittamente radicata e inerbita.
Da tenere in conto anche la forte evapotraspirazione dovuta alle piante a radicazione profonda in grado di equalizzare il contenuto di acqua sul versante, evitando ristagni e sovra saturazioni.
L’intervento blocco-erosione-rinaturalizzazione-rinserimento-paesaggistico ha utilizzato solo materiali naturali: sementi di piante autoctone, concimi naturali, colle derivanti da scarti dell’agricoltura.
Gli inerbimenti tradizionali non sono neppure stati presi in considerazione vista la criticità del sito e visto che l’obiettivo era multiplo e complesso: blocco-erosione-rinaturalizzazione-rinserimento-paesaggistico.
Sul versante si sono tenute decine di seminari e conferenze in campo a cui hanno partecipato le più grandi imprese di costruzioni, studi di geologia e ingegneria, Università di geologia, scienze della terra, ingegneria geotecnica, ingegneria idraulica, Enti quali province, regioni, comuni, consorzi di bonifica, esperti dai anas, ferrovie, italferr. Il sito è stato anche visitato da delegazioni straniere di cavatori ed esperti in consolidamento, studiosi di lotta alla desertificazione, botanici, agronomi, geologi, ingegneri, architetti paesaggisti, naturalisti provenienti da tutto il mondo.
Il sito è stato anche oggetto di un prestigioso seminario in campo da parte dei dottorandi in un master in geotecnica organizzato nel 2012 dall’università La Sapienza di Roma sula tematica: blocco erosione, rinaturalizzazione, rinserimento paesaggistico.
Sul versante si sono tenute decine di seminari e conferenze in campo a cui hanno partecipato le più grandi imprese di costruzioni, studi di geologia e ingegneria, Università di geologia, scienze della terra, ingegneria geotecnica, ingegneria idraulica, Enti quali province, regioni, comuni, consorzi di bonifica, esperti dai anas, ferrovie, italferr. Il sito è stato anche visitato da delegazioni straniere di cavatori ed esperti in consolidamento, studiosi di lotta alla desertificazione, botanici, agronomi, geologi, ingegneri, architetti paesaggisti, naturalisti provenienti da tutto il mondo.
Il sito è stato anche oggetto di un prestigioso seminario in campo da parte dei dottorandi in un master in geotecnica organizzato nel 2012 dall’università La Sapienza di Roma sula tematica: blocco-erosione-rinaturalizzazione-rinserimento-paesaggistico.